Vite incompiute : giovani in cerca di certezze

Quali sono i pilastri sui quali costruire la vita e che cosa la rende invece «liquida», inafferrabile, indeterminata? La pandemia ha reso ancora più palpabile l’incertezza per tutti, ma ancor di più per i giovani, quelli che secondo gli studi più recenti, come quelli condotti per esempio da Eurostat e Swg, non riescono a trovare il lavoro che sognano e stazionano in un limbo di sfiducia, senza avere una visione chiara del futuro.

Lo raccontano in modo stimolante, compiendo un’indagine emotiva più che sociale, scrittori come Julia Sabina in «Vite in attesa» (Garzanti). La protagonista, Maribel, 24 anni, originaria di Madrid, si sposta a Lille, in Francia, con una borsa di studio per scrivere la tesi di dottorato, ma compie nel frattempo un faticoso percorso a caccia di orizzonti, di una direzione da seguire, in mezzo a rapporti inconcludenti, cercando di fare i conti con le proprie radici.

Non trova il suo posto nel mondo la trentenne Casey, protagonista di «Scrittori e amanti» (Fazi) aspirante scrittrice che lavora come cameriera. L’autrice, l’americana Lily King, fra l’altro docente di scrittura creativa, traccia con eleganza e umorismo il ritratto di una generazione per certi versi «incompiuta».

D’altronde, come dice la psicologa di Olivia, trentenne protagonista de «Le piccole libertà» di Lorenza Gentile (Feltrinelli) «la vita è come il mare, basta imparare a tenersi in equilibrio sulla tavola da surf». La svolta in questo caso per la protagonista - in modo un po’ romantico, ma l’ispirazione non manca - arriva con un viaggio a Parigi, il lavoro in una libreria, l’invito a restare fedele a se stessa «perché tante piccole libertà ne fanno una grande».

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