Brembate Sopra, mercoledì la fiaccolata per ricordare Morgan Algeri

LA TRAGEDIA. Il 38enne è morto insieme a Tiziana Tozzo, 45 anni di Cantù, sull’auto finita nelle acque del lago di Como sabato 6 gennaio. Mercoledì 10 gennaio alle 19.30 una fiaccolata nelle vie del paese. Proseguono le indagini, l’uomo aveva parlato di problemi di accensione con l’auto.

Una fiaccolata per ricordare Morgan Algeri, 38enne di Brembare Sopra morto sabato 6 gennaio insieme a Tiziana Tozzo, 45 anni, di Cantù, nel lago di Como. Erano insieme a bordo del suv che è precipitato in acqua, inabissandosi. Mentre a Como proseguono le indagini per ricostruire le cause dell’accaduto, a Brembate Sopra è stata organizzata una fiaccolata. Alessio Pengue, amico e dal 2016 socio di Morgan nella Scuola Volo di Caravaggio, per mercoledì 10 gennaio alle 19.30 ha organizzato una fiaccolata in sua memoria con partenza dalla casa di famiglia in via Palestro. Morgan abitava da solo in via delle Viole, a poca distanza dai genitori.

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«Amava la vita»

L’amico tiene i contatti con la famiglia, che ha nominato anche un legale, e sta dando una mano nelle questioni burocratiche: «Aspettiamo – aveva detto Pengue lunedì – che le indagini chiariscano se è stato un guasto o un incidente. Di sicuro è escluso il suicidio, perché Morgan amava la vita, era pieno di interessi e cose da fare . Avevamo anche tanti progetti insieme: martedì sera avrebbe dovuto fare lezione e stava preparando i corsi del nuovo anno accademico. Teneva tantissimo ai suoi allievi, tanto che aveva ospitato a casa sua un gruppo di ragazzi che voleva approfondire alcuni argomenti. Ecco, la disponibilità era un’altra delle sue caratteristiche. Amava quello che faceva e dava sempre il massimo, trasmettendo la passione per il volo ai suoi allievi, che lo amavano molto. Morgan lavorava per la Smeg e insegnava teoria tutti i weekend e ai corsi serali. Pilota di ultraleggeri, aveva ottenuto il brevetto nel 2012 ma fin da piccolo sognava di diventare pilota. Aveva anche provato a entrare all’Accademia Aeronautica e dal 2016 insieme a me gestiva la Scuola Volo di Caravaggio. Ma aveva anche molti altri interessi: la subacquea da più di 10 anni – quest’estate era stato in Egitto per l’ennesima volta – la moto, infatti dopo l’estate aveva comprato una Harley Davidson per cui, mi diceva, sentiva un “feeling particolare”. Aveva anche iniziato a fare boxe da meno di un anno. Insomma era una persona viva, felice della vita, con mille cose ancora da fare e progetti da portare a termine».

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Con Tiziana sabato scorso era il primo appuntamento: «Si erano conosciuti sui social e si erano incontrati quella sera per la prima volta, si erano sentiti e avevano deciso così al volo – aveva proseguito Pengue –. Morgan era molto scrupoloso e attento nel guidare, aveva quell’auto da tre mesi e non posso pensare che sia stato un errore a provocare la loro morte». Le indagini faranno chiarezza, sull’auto sarà effettuata una perizia per stabilire se si sia trattato di un guasto tecnico, e qui si aprirebbe tutto un altro scenario.

«Problemi di accensione»

«Quell’auto aveva avuto problemi con l’accensione, non partiva. Morgan lo aveva riferito alla sua ex fidanzata ma non sappiamo se questo c’entri con quello che è successo. Noi in ogni caso lo abbiamo riportato agli inquirenti», aveva detto lunedì Barbara Algeri, sorella di Morgan. «Gli volevano tutti bene», aveva aggiunto ricordando il fratello.

Dal Centro Sub Bergamo hanno ricordato Morgan come «un bravissimo ragazzo, sempre disponibile se c’era bisogno di dare una mano. L’anno scorso era stato in affiancamento a un istruttore di primo grado e quest’anno era in affiancamento a uno di secondo grado. A giugno sarebbe diventato aiuto istruttore e voleva proseguire per diventare istruttore Fipsas. La sua ex fidanzata, Monica Barbanti, è stata allieva di secondo grado l’anno scorso e quest’anno sta facendo il corso di terzo grado. Li accomunava la passione per le immersioni».

I due si erano lasciati a giugno dopo una relazione di un anno ma avevano mantenuto buoni rapporti, si vedevano e si sentivano, tanto che Morgan le aveva anche parlato dei problemi con la Mercedes. Anche lei ha riferito agli agenti della Squadra Mobile di Como che quell’auto non si accendeva. Lui le aveva raccontato che una volta, in garage, aveva provato più volte a farla partire senza riuscirci, poi si era accesa improvvisamente.

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