Cordoglio per Andrea Doglioni Majer, giovedì il ricordo a Vaprio d’Adda

Chignolo d’Isola Il ceo di Carimali Spa stroncato da un malore in mare nella sua amata Lanzarote. Sepolto nell’isola delle Canarie. «Puntava sempre al dialogo e al confronto». Giovedì 4 agosto alle 19 è previsto un ricordo a Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda.

Stava praticando kitesurf a Lanzarote, quando un malore l’ha stroncato. È morto così, nel mare che tanto amava, l’imprenditore Andrea Doglioni Majer, ceo di Carimali Spa e della holding Vea, oltre che neo eletto presidente di Ucimac, l’associazione che riunisce i costruttori italiani di macchine e attrezzature per caffè. Era in vacanza con la famiglia sull’isola tanto amata delle Canarie, scelta 25 anni fa per celebrare il suo matrimonio e dove tornava ogni estate per le ferie estive. Venerdì 22 luglio era impegnato nella pratica sportiva in mare, lungo la spiaggia di Famara, quando si è sentito male ed è caduto in acqua, rendendo vano il pronto intervento dei soccorritori. Le cause della scomparsa del 55enne saranno più chiare nei prossimi giorni, quando arriverà l’esito dell’autopsia.

Imprenditore brillante

Andrea Doglioni Majer, che abitava a Bergamo, in centro, ha compiuto un brillante percorso imprenditoriale. Dopo la laurea in ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, ha fatto esperienza con numerosi incarichi nelle imprese di famiglia, facenti capo al gruppo Rhea Vendors di Caronno Pertusella, in provincia di Varese, attive nella produzione di distributori automatici di bevande e snack. Nel 2007 entra nella società bergamasca Carimali Spa, con sede a Chignolo d’Isola, acquisendone il controllo nel 2010. La vision del manager ha permesso all’azienda di intraprendere con successo un percorso di rilancio e di internazionalizzazione, che si è concluso con la costituzione del gruppo Vea Ventures, che oggi comprende aziende in Italia, Cina e Stati Uniti.

«Rimarranno per sempre nella mia memoria i valori che mi ha insegnato e il modo nel quale si approcciava alle persone»

Particolarmente commosso il ricordo del figlio 23enne Umberto, che ricorda come «sin da bambino vedevo mio padre andare in azienda e quando rientrava mi raccontava cos’aveva fatto. Il mio sogno è sempre stato quello di lavorare al suo fianco e, grazie al rapido percorso di studi negli Stati Uniti, sono stato estremamente fortunato ad esserci riuscito, anche se per meno tempo rispetto a quanto avrei sperato – conclude Umberto Doglioni Majer –. Rimarranno per sempre nella mia memoria i valori che mi ha insegnato e il modo nel quale si approcciava alle persone».

«Andrea era una persona speciale, un uomo sensibile, umile, molto disponibile ma soprattutto strategicamente illuminato e con le idee molto chiare

Profondo cordoglio per la prematura scomparsa di Andrea Doglioni Majer è stato espresso anche da colleghi e concorrenti, che mettono in luce le sue grandi doti, sempre accompagnate da lealtà. «Andrea era una persona speciale, un uomo sensibile, umile, molto disponibile ma soprattutto strategicamente illuminato e con le idee molto chiare – ricorda il bergamasco Massimo Trapletti, presidente di Confida, l’associazione italiana che raggruppa le imprese della distribuzione automatica e Ceo di Bianchi Industry Spa –. Avevamo più un rapporto di amicizia che di concorrenza e ci confrontavamo volentieri scambiandoci pareri e idee sugli scenari di mercato. Nella sua carriera lavorativa ha dimostrato grande coraggio, decidendo di uscire dall’azienda di famiglia facendo crescere Carimali anche a livello internazionale».

«I confronti con tutti gli interlocutori sono sempre stati trasparenti, leali e corretti, tanto che grazie al suo attivismo ed entusiasmo siamo riusciti a far crescere il peso dell’associazione»

Andrea Doglioni Majer era stato fra l’altro appena riconfermato alla presidenza di Ucimac, l’associazione che raggruppa i costruttori di macchine per caffè, che guidava dal 2020. «Ci conosciamo da moltissimi anni – commenta Maurizio Giuli, past president e attuale vicepresidente di Ucimac, in rappresentanza di Simonelli Group –. Andrea mi aveva sostituito al vertice della realtà associativa e avevamo un ottimo rapporto, tanto che mi aveva appena nominato suo vice. I confronti con tutti gli interlocutori sono sempre stati trasparenti, leali e corretti, tanto che grazie al suo attivismo ed entusiasmo siamo riusciti a far crescere il peso dell’associazione».

Signore nella vita e nel lavoro

Anche Ruggero Ferrari, vicepresidente di Ucimac e Ceo di Rancilio Group, ribadisce come «Andrea era intellettualmente onesto e molto equilibrato, un signore nella vita e nel lavoro, che ha portato una visione inclusiva e allargata a tanti player che si sono avvicinati all’associazione. Questo lavoro ci ha permesso di uscire da una logica di interesse individuale verso un approccio moderno che puntava sempre al dialogo e al confronto». Il funerale dell’imprenditore, che lascia la moglie Barbara, insieme ai figli Umberto e Letizia, è stato celebrato martedì scorso a Lanzarote, nella chiesa di Harìa, dove proprio 25 anni fa era convolato a nozze, a cui è seguita la sepoltura nel cimitero locale di San Bartolomé. Giovedì alle 19 è previsto un ricordo a Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda.

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