
Cronaca / Isola e Valle San Martino
Giovedì 07 Agosto 2025
Ponte San Michele, in campo la Regione: «Il viadotto misto è la soluzione migliore»
CALUSCO-PADERNO. L’assessore Terzi prende posizione sui vari progetti: sosteniamo il piano di Rfi. Un’opera stradale (aperta anche ai camion) e ferroviaria. «Ma vogliamo uno studio sul traffico».
La Regione prende posizione sul nuovo ponte alternativo al ponte sull’Adda San Michele fra Calusco e Paderno. E lo fa sostenendo, nell’ambito del dibattito pubblico relativo all’opera, lo scenario 1 elaborato da Rfi (Rete ferroviaria italiana): si tratta di quello che prevede la costruzione di un ponte misto stradale-ferroviario fra i 30 e i 40 metri a sud del San Michele. Palazzo Lombardia si era già espresso favorevolmente a questa soluzione progettuale prima però che, contro di essa, ci fosse una sollevazione del quartiere Ponte di Calusco per l’impatto che avrà sul suo abitato. Nonostante ciò, ora ha deciso di confermare la sua posizione. E le ragioni sono diverse: «Questo scenario – sostiene l’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Terzi – oltre a essere il migliore da un punto di vista trasportistico, presenta il minore impatto in termini di consumo di suolo e di assetto idrogeologico, nonché le migliori condizioni di fattibilità tecnico-economica e temporale».
Fondamentale il fattore tempo
Il fattore tempo è ritenuto fondamentale e infatti Palazzo Lombardia ha anche chiesto e ottenuto, per accelerare l’iter di progettazione e autorizzazione del nuovo viadotto, la nomina di un commissario. Un altro motivo è che «la soluzione 1 – continua Terzi – consente il mantenimento delle stazioni esistenti di Calusco e Paderno-Robbiate». Le preoccupazioni dei residenti del quartiere Ponte non sono comunque ignorate dalla Regione, che ha anche evidenziato a Rfi «la necessità di migliorare l’ipotesi progettuale contenendo il più possibile l’interferenza con gli edifici esistenti».

Questa presa di posizione non ha colto di sorpresa i residenti del quartiere Ponte, che si sono riuniti in un comitato: «Ce lo aspettavamo – afferma Walter Previtali, presidente del comitato –. La Regione si è sempre espressa a favore dell’ipotesi 1 e non pensavamo che le osservazioni finora arrivate nell’ambito del dibattito pubblico le potessero far cambiare idea».
Le osservazioni del Comitato
Anche il Comitato ora si prepara a presentare le sue osservazioni: «Noi non siamo in grado di formulare ipotesi alternative – continua Previtali –. Ci esprimeremo a favore di alcune e in modo totalmente contrario ad altre. Fra quest’ultime c’è sicuramente lo scenario 1». Nelle sue osservazioni Palazzo Lombardia affronta anche la questione viabilità connessa al futuro nuove ponte. Il nuovo viadotto misto, infatti, sarà a doppia corsia e aperto al passaggio dei camion.
Per questo motivo attirerà maggior traffico rispetto al San Michele (che è invece a una sola corsia e chiuso al passaggio dei mezzii pesanti). In merito, la richiesta a Rfi è di realizzare uno studio del traffico su «un’area vasta compresa tra Bergamo, Treviglio, Monza e, in termini viabilistici, consideri l’asse della Ss 470 adest, la A4 a sud e la Ss 36 a ovest in modo da valutare sia la domanda di traffico che sarà attratta dal nuovo ponte, sia la sostenibilità della rete viabilistica locale». E, una volta fatto ciò, di individuare gli interventi viabilistici da realizzare per migliorare la viabilità nella zona considerata. Interventi che per Palazzo Lombardia dovranno «diventare parte integrante del progetto del nuovo ponte».
Infine, a fronte del fatto che viene sostenuta la realizzazione del nuovo ponte a in posizione vicina al San Michele, la Regione vede favorevolmente l’idea lanciata da Rfi di un concorso internazionale per la progettazione del nuovo viadotto «che dovrà rispettare – conclude Terzi – i princìpi di integrazione paesaggistica e minimizzazione dell’impatto ambientale, ponendo attenzione al tipo di rapporto visuale tra ponte esistente e nuova infrastruttura».
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