Cronaca / Isola e Valle San Martino
Venerdì 26 Dicembre 2025
«Rialzarsi è sempre possibile». Così Ivano è tornato in sella
LA STORIA. A 69 anni, dopo un brutto male, ha ripreso in mano la bici. Con la nipote porterà la fiaccola olimpica.
Ci sono storie che sembrano nate per incarnare lo spirito più autentico delle Olimpiadi: storie di rinascita, di resilienza, di forza e di coraggio che passa di mano in mano come un testimone. Quella di Ivano Soletti, 69 anni di Bonate Sopra, è una di queste.
Non solo perché è stato selezionato come tedoforo di Milano Cortina 2026. Non solo perché a condividere con lui il sogno olimpico ci sarà anche la nipote Giulia di 12 anni, scelta come Flower Girl nelle gare di pattinaggio. Ma soprattutto perché Ivano ha saputo ricostruire la propria vita pedalata dopo pedalata, dopo aver sconfitto un brutto male che due anni fa aveva rischiato di metterlo al muro.
La notizia della scelta come tedoforo di Milano Cortina 2026 è arrivata a sorpresa. A portare la torcia olimpica, che da Roma a Milano attraverserà tutte le 110 province italiane per un totale di oltre 12.000 chilometri, saranno 10.001 tedofori e tedofore che si alterneranno per un breve tratto del percorso. Tra atleti e celebrità, ci sono anche persone comuni scelte perché hanno storie da raccontare che incarnano i valori olimpici di unità, pace, inclusione, passione ed energia. Tra loro anche Ivano, per il suo percorso sportivo, ma soprattutto umano, come segnalato alla Commissione olimpica dalla figlia Manuela: «Portare la torcia – dice Ivano - significa dire a tutti che non bisogna mai arrendersi perché c’è sempre un modo per rialzarsi».
quattro interventi chirurgici in 40 giorni e 6 lunghi mesi di debolezza superati grazie al sostegno della famiglia e, in particolare della moglie Marina
Papà di Manuela e Sara, nonno di Giulia e Matteo, prima ciclista dilettantistico e ora pluricampione italiano Master 8 (dal 2019 a 2025 ha vinto 5 campionati italiani nella sua categoria, ndr), nel 2023 il ciclista bonatese ha dovuto fare i conti con un tumore al colon: quattro interventi chirurgici in 40 giorni e 6 lunghi mesi di debolezza superati grazie al sostegno della famiglia e, in particolare della moglie Marina: «Quando sono uscito dall’ospedale, a ottobre, ero a pezzi. Ho perso undici chili e quasi non riuscivo a camminare. Sono stati tutti gli anni di sport a salvarmi».
Nel momento più buio, Ivano è ripartito da zero: a febbraio le scale di casa, poi le prime pedalate, fino al ritorno alle gare. E in estate era di nuovo campione italiano. Oggi ogni giorno esce con la sua bicicletta per allenarsi. Percorre un’ottantina di chilometri e si prepara per i campionati italiani mediofondo, granfondo e strada della prossima primavera.
Il bonatese, che condividerà l’avventura a cinque cerchi con la nipote Giulia, porterà la torcia olimpica per un tratto lungo la tappa tra Cremona e Brescia del 17 gennaio. ‹‹Il mio vuole essere un messaggio di speranza per tutti – continua -, ma sono ancora più contento perché arrivare qui insieme a mia nipote, ognuno a modo suo, è un’emozione che non si può descrivere».
Nel momento più buio, Ivano è ripartito da zero: a febbraio le scale di casa, poi le prime pedalate, fino al ritorno alle gare. E in estate era di nuovo campione italiano. Oggi ogni giorno esce con la sua bicicletta per allenarsi
Giulia Guerra vive a Dresano ed è una giovane promessa del pattinaggio su ghiaccio dell’Icelab di Milano. È stata scelta come Flower Girl e scenderà in pista per raccogliere fiori e peluche lanciati ai campioni, vivendo l’Olimpiade da molto vicino.
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