Dai disegni ai racconti fino al libro, così il lockdown è diventato creativo

LA STORIA. La storia di Valentina e le sue sorelle. Fiabe colorate e allegre: «Quel periodo ci ha insegnato a trarre il meglio anche dal peggio.

Non ci sono draghi nelle fiabe inventate da Valentina Locatelli, 40 anni, di Villa d’Adda, con le sorelle Roberta e Federica. Si incontrano invece una chioccia detective, una cangura che cuce abiti straordinari, l’orso Fortunato, maestro di pattinaggio, due oche simpatiche e molto «smart», perfino un asino premuroso e un cammello. Ognuno dei personaggi è rappresentato in un disegno pieno di colori, che con uno stile semplice e un tratto espressivo offre una bella carica di allegria. Non importa che Valentina sia nata con la sindrome di Down, perché realizzando il sogno di pubblicare un libro, «Le fiabe di Vale» (Albatros), è riuscita a esprimere un talento prezioso e importante: donare sorrisi ai suoi lettori.

Energia e creatività

Questo percorso creativo, iniziato in famiglia come un gioco durante la pandemia, per sfidare un tempo troppo vuoto e dilatato, ora prosegue con l’intento di offrire un po’ di felicità anche ad altri: «Vorremmo devolvere i proventi della vendita delle copie in beneficenza - spiega Roberta, una delle sorelle di Valentina - per alimentare progetti creativi e favorire l’inserimento di persone con disabilità».

L’energia di Valentina è contagiosa e fin da quando era piccola ha acceso tante piccole luci nella sua famiglia: «Da bambina - racconta la mamma - trascorreva molto tempo con i nonni e li coinvolgeva nei suoi interessi e nei suoi passatempi». Così anche la nonna Caterina, per esempio, aveva imparato ad amare il calcio ed era diventata, come la nipote, tifosa del Milan: «È morta a 95 anni - ricorda Roberta - ma non si è mai sentita sola, come capita a volte agli anziani, proprio perché ha sempre avuto accanto Valentina».

È stato il papà, invece, a insegnarle a ballare, che è da sempre uno dei suoi passatempi preferiti: «Hanno iniziato con le danze popolari e i balli di figura alle feste di paese - ricorda Roberta - e da lì in poi Valentina si è appassionata, le piace tutta la musica ballabile, se vede una coreografia riesce a riprodurla in breve tempo. Ha sempre avuto uno spiccato senso del ritmo e del movimento». La necessità di affrontare lungo il cammino tante difficoltà, preoccupazioni e pregiudizi ha forgiato i legami familiari rendendoli ancora più forti e profondi, facendo crescere la consapevolezza che la tenacia e il coraggio possono portare lontano, superando qualsiasi ostacolo. «Valentina si è inserita in modo positivo nel percorso scolastico - ricorda Federica -, e lo ha attraversato con calma, trascorrendo un paio d’anni in più nelle scuole dell’obbligo. Al momento di scegliere il percorso di studi superiori, ci eravamo inizialmente rivolti a un istituto di Bergamo. L’inserimento di persone con disabilità, però, a quei tempi era ancora in via di perfezionamento. Di fronte a una serie di difficoltà logistiche e organizzative, dopo un anno di grande fatica abbiamo infine deciso di iscrivere Valentina a un corso di formazione professionale promosso dall’Enaip più adatto a lei, che le consentiva fra l’altro di svolgere ogni anno un periodo di tirocinio in una cooperativa».

Lavori e passioni

Così ha conosciuto «Il Pozzo» di Mapello, che svolge lavori manuali e di assemblaggio per aziende della zona: «Ha trovato un ambiente molto accogliente - osserva Roberta - in cui si è sentita presto a suo agio come in una seconda famiglia. Ha svolto lavori manuali con altre persone come per esempio insacchettare le viti, oppure assemblare le mollette per il bucato e altri oggetti. È rimasta lì fino al 2020, quando la pandemia ha cambiato completamente la situazione».

Le giornate nei periodi di lockdown erano lunghe e vuote, le sorelle erano preoccupate per Valentina, costretta a rimanere in casa senza stimoli e occupazioni: «Non volevamo che regredisse, così abbiamo cercato un modo per valorizzare i suoi hobby». «Se vuoi che i tuoi figli siano intelligenti - dice Albert Einstein nella citazione posta in esergo al libro - leggi loro delle fiabe. Se vuoi che siano più intelligenti, leggi loro più fiabe». È così che hanno fatto Roberta e Federica, prendendosi cura dell’immaginario di Valentina: «Le abbiamo proposto tante letture, - dicono - perché abbiamo capito che le piaceva viaggiare con la fantasia e ci sembrava che questa attività potesse compensare anche le ore trascorse svolgendo attività manuali con i colleghi della cooperativa».

Il disegno

Nel frattempo Valentina ha continuato a coltivare anche la sua passione per il disegno, un mezzo espressivo straordinario, in cui la sua sensibilità e le sue emozioni prendono forma: tanto che alla fine i suoi lavori, così schietti e vivaci, diventano splendidi biglietti d’auguri da regalare in occasione di feste, ricorrenze e compleanni di tutta la famiglia.

È nata così una nuova opera d’invenzione: «Osservando con attenzione i disegni - dice Federica - ci siamo accorti di un elemento ricorrente: Valentina ama moltissimo disegnare animali. Così abbiamo scelto alcune tavole, abbiamo iniziato a dare un nome ai personaggi, e poi ci siamo chieste che avventure avremmo potuto fargli vivere».

L’ispirazione è arrivata dai familiari: «L’orso Fortunato ha preso il nome dal nostro papà, che adesso non c’è più», chiarisce Valentina, con una punta di commozione. Le oche Berta e Rica, «un po’ goffe ma molto simpatiche» ricordano le sue sorelle. La cangura Fiori è molto abile nel cucito come una cara zia. Il personaggio della chioccia detective è liberamente associato alla mamma che, come accade in tutte le famiglie, è attenta a ciò che accade, e con la sua particolare sensibilità e delicatezza in caso di necessità può indagare. Nella fiaba dell’asino, poi, non potevano mancare i nonni, ai quali le sorelle erano molto affezionate. «In un periodo cupo come quello della pandemia - osserva Roberta - in cui ogni giorno bisognava affrontare nuove fatiche e preoccupazioni, inventare fiabe è stato un modo per scacciare la solitudine e la tristezza».

Il libro

Da qui il desiderio di raccoglierle in un libro «perché restasse qualcosa di bello di quel periodo, che ci ha insegnato a trarre il meglio anche dal peggio». Dopo la pandemia Valentina è stata inserita nella cooperativa Arcipelago, a Calusco d’Adda, più vicina a casa: «Posso lavorare con il computer - spiega - e svolgere attività interessanti. Partecipo a un laboratorio di cucina in cui imparo a preparare riso freddo, torte salate, dolci, semifreddi e altri piatti. C’è anche la possibilità di dedicarsi al giardinaggio e all’orto: in questi giorni abbiamo piantato la salvia. A volte giochiamo anche con la Wii, e mi piace molto, soprattutto il bowling». Valentina, infatti, ama tutti gli sport e li pratica nel mondo virtuale ma anche in quello reale.

Il piano, lo stadio e i viaggi

Ogni venerdì aspetta con piacere l’appuntamento con le lezioni di musica: «Suono il piano - racconta Valentina - e imparo sempre nuove melodie». In compagnia delle sorelle maggiori ogni tanto segue le partite della sua squadra del cuore allo stadio: «Scegliamo quelle in orario pomeridiano - spiega Federica - in modo da non tornare a casa troppo tardi, e ogni volta è una festa».

C’è un altro aspetto della vita familiare che Valentina ha inserito nelle sue fiabe, il piacere di viaggiare e scoprire il mondo con le sue sorelle: «Ho portato per la prima volta Valentina con me al mare quando ha compiuto 18 anni - chiarisce Roberta -. Poi abbiamo iniziato a volare tutte e tre insieme in giro per il mondo: siamo state in Tunisia, Spagna, Grecia. Abbiamo scelto tante mete fuori dall’Italia e abbiamo sempre trovato una bella accoglienza, con l’accortezza di scegliere strutture tranquille e attrezzate. Tra noi sorelle ci divertiamo molto e in viaggio conosciamo sempre persone di ogni genere. Valentina è curiosa e intraprendente, ci accompagna in ogni escursione in barca, in motoscafo, perfino in mongolfiera. Le piace sperimentare qualunque cosa, e noi non andremmo mai senza di lei».

«Le idee e la trama delle fiabe sono sempre sue, è la mente creativa del nostro gruppo»

Così anche gli animali delle fiabe del suo libro si muovono con disinvoltura in ambienti diversi che prendono spunto dai viaggi: dallo stagno ai prati, dal deserto al Polo Nord, dall’Australia alla gola di Samaria. «La prima fiaba che abbiamo scritto, “Maurizium” - aggiunge Roberta - ha come protagonista un cammello che porta i Re Magi da Gesù Bambino e poi si perde. A Valentina piacciono i cammelli, ne ha incontrati diversi e ci è salita durante i nostri viaggi. Le idee e la trama delle fiabe sono sempre sue, che è la mente creativa del nostro gruppo. Dopo questo racconto, scritto per Natale, ci abbiamo preso gusto e per un anno abbiamo continuato a inventare e a scrivere. A un certo punto, senza aspettative, abbiamo mandato il file a diverse case editrici e quando abbiamo ricevuto la risposta di Albatros abbiamo deciso di cimentarci davvero nella pubblicazione. Che emozione quando sono arrivate le prime copie stampate a casa, Valentina quasi non ci credeva».

Un luogo del cuore

In copertina c’è un disegno che ricorre spesso nel suo album, e che rappresenta la sua casa, un luogo del cuore: «Lo aveva fatto per me - ricorda Roberta - e io l’avevo appeso sull’albero di Natale». Per seguire il percorso del libro di Valentina e mettersi in contatto con lei ci sono un account su Instagram, @lefiabedivale e un sito internet, www.lefiabedivale.it.

Ci sono ancora altri animali nei suoi disegni che aspettano di trasformarsi in personaggi di nuovi racconti: «Se volessimo potremmo scrivere un secondo libro - conclude Roberta -, e chissà, forse lo faremo. Le presentazioni e gli incontri in biblioteche, librerie e nelle scuole sono esperienze interessanti e stimolanti. C’è chi usa questo libro per accompagnare dei regali e ci fa piacere, è sicuramente un segno di buon augurio. Le fiabe portano messaggi positivi e tanti sorrisi».

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