Chirurgia robotica: l’ospedale «Papa Giovanni» viaggia veloce

I DATI. Attualmente sono quattro le unità operative che partecipano al programma di sviluppo previsto.

Sono 116 gli interventi di chirurgia robotica effettuati all’ospedale «Papa Giovanni XXIII» nel primo quadrimestre di quest’anno. Il trend è addirittura superiore al risultato del 2022, che già aveva fatto registrare la cifra-record di 322 interventi. In media, considerando i giorni festivi, il robot continua ad essere utilizzato per più di un intervento al giorno. Una soglia-limite difficilmente superabile con l’attuale dotazione tecnologica. Il programma di sviluppo dell’attività robotica al «Papa Giovanni XXIII» è pianificato e coordinato da Luigi Da Pozzo, professore di Urologia all’Università di Milano Bicocca e direttore del Dipartimento Chirurgico dell’ospedale bergamasco.

«Nel primo quadrimestre del 2023 il tasso di utilizzo della piattaforma robotica resta molto elevata - osserva Luigi Da Pozzo -. Ci ripromettiamo anche nel 2023 di aumentare anche quest’anno il numero di interventi effettuati l’anno precedente. Questi numeri vanno ben oltre

le indicazioni regionali, che sul 2022 fissavano in 250 il numero di interventi auspicato per un utilizzo ottimale della dotazione di ciascun ospedale. In Urologia abbiamo realizzato 82 interventi, in media poco meno di cinque alla settimana. La Ginecologia ha un dato superiore a quello dell’anno scorso e supererà anche quest’anno i 50 interventi. Il primo quadrimestre del 2023 ha fatto registrare un forte aumento degli interventi di Chirurgia pediatrica, che vede il nostro ospedale come uno dei pochi centri attivi in Italia. È in linea con il 2022 l’attività della Chirurgia 1 addominale e toracica, che ha ormai un’attività pienamente consolidata e soprattutto è riuscita ad ampliare la tipologia di tumori trattati con il robot, dal colon retto allo stomaco».

Attualmente sono quattro le unità che partecipano al programma di sviluppo della chirurgia robotica. L’Urologia, diretta dallo stesso Luigi Da Pozzo, tratta i tumori della prostata, tumori renali e per la sindrome del giunto pielo-ureterale. Sono tutte patologie che maggiormente richiedono il ricorso alla chirurgia di precisione. L’equipe della Ginecologia e Ostetricia, diretta da Marco Carnelli, utilizza la piattaforma robotica su interventi oncologici per effettuare l’isterectomia, cioè la rimozione dell’utero nei casi di tumore dell’endometrio con la possibilità di effettuare il prelievo dei linfonodi sentinella grazie alla telecamera in fluorescenza.

Il robot viene inoltre utilizzato per patologie benigne che richiedono l’asportazione dell’utero e per la rimozione dei fibromi (miomectomia). Il robot risulta utile anche quando la laparoscopia è difficile, principalmente nelle pazienti con obesità o di endometriosi pelvica. Il robot permette al chirurgo di operare da seduto e di avere una visione tridimensionale molto ingrandita. Ciò permette più confort per il chirurgo e precisione operatoria a vantaggio della sicurezza della paziente.

La Chirurgia generale 1 e toracica, diretta da Alessandro Lucianetti, ha all’attivo già oltre quaranta interventi di resezione del tumore del colon-retto, con Roberto Manfredi alla consolle del robot. Il trattamento del tumore allo stomaco con la chirurgia robotica è iniziato nel 2022. Il vantaggio del robot è soprattutto nei tempi di recupero post-operatorio per il paziente, che sono molto più rapidi e di conseguenza richiedono minori giorni di ricovero dopo l’intervento.

La Chirurgia pediatrica, diretta da Maurizio Cheli, rappresenta la quarta linea di sviluppo del programma. Il robot viene utilizzato per casi complessi dell’apparto digerente come la malattia di Hirschsprung, patologie oncologiche toraciche come tumori del mediastino posteriore (ganglioneuroma toracico), casi di patologie urologiche ostruttive come la sindrome del giunto pielo-ureterale che nel paziente pediatrico rappresenta la patologia che maggiormente si avvantaggia della tecnica robotica. Con la tecnologia attuale, possono essere trattati pazienti di norma bambini con peso oltre i 15 chilogrammi.

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