In Bergamasca oltre 50mila diabetici: «Casi in crescita anche tra i giovani»

LA GIORNATA. Attività fisica e dieta equilibrata sono le principali «armi» per la prevenzione. Trevisan: «I farmaci funzionano, ma sotto controllo medico. No all’abuso per dimagrire».

Al mondo le persone con diabete sono più di mezzo miliardo. In Bergamasca, stando al registro delle cronicità, se ne contano oltre 50mila. E la tendenza è «quella di una crescita, sia per l’invecchiamento sia per gli stili di vita», osserva Roberto Trevisan, direttore della Struttura complessa di Malattie endocrine e Diabetologia dell’Asst Papa Giovanni. Venerdì ricorre la Giornata mondiale del diabete, un’occasione preziosa per fare informazione e rafforzare la prevenzione.

Il diabete di tipo 2 è la variante più diffusa «e riguarda il 90% dei casi – spiega il medico –: si tratta in generale di persone adulte, soprattutto con uno stile di vita sbagliato che porta all’aumento di peso e all’obesità, con la ridotta capacità del pancreas di produrre insulina». Oggi, peraltro, «vediamo sempre più casi di diabete di tipo 2 anche sotto i 50 anni, quando in realtà l’età media di insorgenza dovrebbe essere dopo i 60-65 anni». Ma quanto incidono le abitudini? «I fattori di rischio più impattanti sono l’eccesso di zuccheri semplici, contenuti anche nelle bevande gassate, e l’eccesso di grassi animali, che oltre a essere molto calorici accrescono l’insulino-resistenza», risponde Trevisan. Circa il 10% dei pazienti soffre invece del diabete di tipo 1, quello «insulino dipendente»: «Si diagnostica a bambini e adolescenti ed è legato a una forma di malattia autoimmune: si sviluppano cioè anticorpi che distruggono più o meno velocemente le cellule che producono insulina».

Cronicità tra le più trasversali, gli effetti nel corso del tempo sono pesanti: «Il diabete è la quinta causa di morte al mondo – ricorda l’esperto –, subito dopo le malattie cardiovascolari e alcuni tumori. Soprattutto nelle Case di comunità, stiamo organizzando insieme alle associazioni delle lezioni di gruppo per promuovere attività fisica e dieta equilibrata».

«Nel giro di pochi mesi o al massimo un anno s’attende da parte di Ema e Aifa (le agenzie del farmaco per Ue e Italia, ndr) l’approvazione di una terapia che può prevenire o ritardare questa forma di diabete nei soggetti a rischio»

Le iniziative

In occasione della Giornata mondiale del diabete, venerdì l’hospital street «Papa Giovanni» ospiterà un gazebo per gli screening della glicemia e un questionario per valutare il rischio del diabete di tipo 2, a cura dell’associazione Noi-Insieme per i diabetici insulinodipendenti, mentre sono previsti accessi dedicati ai pazienti con diabete nei centri vaccinali di Borgo Palazzo e Villa d’Almè (dettagli su www.asst-pg23.it); giovedì e venerdì la fontana nei pressi della Torre 1 verrà illuminata di blu, inoltre il 26 novembre l’oratorio di Sant’Alessandro ospiterà un convegno sulla prevenzione organizzato da Noi-Insieme per i diabetici insulinodipendenti, dell’Associazione diabetici bergamaschi e di Cuore Batticuore. Sul fronte terapeutico, Trevisan consegna notizie incoraggianti: «I passi avanti recenti sono notevoli: per il diabete di tipo 2 abbiamo ora farmaci molto potenti che, se usati precocemente, in alcuni target possono portare alla regressione del diabete». Per il tipo 1, invece, «ci sono due enormi novità – aggiunge il medico –. Anche nel nostro ospedale siamo arrivati a offrire a tutti i pazienti il “pancreas artificiale”, un microinfusore intelligente che fornisce insulina in base ai valori della glicemia, grazie a un algoritmo che controlla l’andamento dei parametri. In più, nel giro di pochi mesi o al massimo un anno s’attende da parte di Ema e Aifa (le agenzie del farmaco per Ue e Italia, ndr) l’approvazione di una terapia che può prevenire o ritardare questa forma di diabete nei soggetti a rischio».

Nei giorni scorsi l’Aifa ha segnalato un aumento della spesa di Ozempic del 44% nel giro di un anno

Il boom della semaglutide

In tempi recenti s’è assistito al boom della semaglutide (commercializzata principalmente col nome di Ozempic), impiegata originariamente per la cura del diabete e utilizzata anche per contrastare l’obesità: proprio nei giorni scorsi l’Aifa ha segnalato un aumento della spesa di questo prodotto del 44% nel giro di un anno. «Nel contesto del diabete – specifica Trevisan – è appropriato quando il paziente è obeso o in sovrappeso, e protegge anche dal rischio cardiovascolare. Il problema è che questi farmaci vengono spesso usati a pagamento in persone che hanno solo un modesto sovrappeso: la spesa è enorme, quando invece basterebbe un semplice cambiamento nello stile di vita. Parliamo, in questi casi, di farmaci che potrebbero avere anche effetti collaterali rilevanti, da assumere sotto stretto controllo di un medico specialista».

© RIPRODUZIONE RISERVATA