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Giovedì 18 Dicembre 2025
Infertilità, le cause possono essere molte. Così come le cure
LA PREVENZIONE. Quando si parla di infertilità, l’attenzione cade spesso sul versante femminile, ma in realtà nel 40-50% dei casi è il fattore maschile a essere direttamente coinvolto.
L’infertilità di coppia è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come l’incapacità di ottenere un concepimento dopo almeno 12 mesi di rapporti regolari non protetti. Quando si parla di infertilità, l’attenzione cade spesso sul versante femminile, ma in realtà nel 40-50% dei casi è il fattore maschile a essere direttamente coinvolto. «È una condizione che può avere molte sfumature», spiega Walter Vena, endocrinologo e andrologo di
Humanitas Gavazzeni. «Non sempre esiste un’unica causa e, spesso, gli uomini arrivano alla diagnosi senza aver mai avvertito sintomi evidenti».
Le cause d’infertilità maschile
Le cause di infertilità maschile possono dipendere da alterazioni congenite o acquisite, che possono virtualmente interessare qualsiasi struttura coinvolta nella produzione del liquido seminale. «Talvolta gli spermatozoi sono presenti in numero ridotto, si muovono poco o hanno una forma non ottimale; altre volte, possono esserci ostruzioni nei dotti deputati al loro trasporto; in altri casi ancora, possono esserci alterazioni ormonali o problemi legati a infezioni», spiega Marilina Romeo, endocrinologa e androloga di Humanitas Gavazzeni. «Anche lo stile di vita, spesso ritenuto non importante, può influenzare negativamente la produzione degli spermatozoi; in particolare, fumo e abuso di alcol, uso di steroidi anabolizzanti, sedentarietà. Tutti fattori che agiscono lentamente ma in modo reale sul potenziale di fertilità».
L’importanza della prevenzione
La buona notizia è che molte situazioni sono reversibili o comunque migliorabili: adottare uno stile di vita più sano, trattare eventuali patologie e chiedere una valutazione specialistica tempestiva può fare una grande differenza. «Il primo esame - continua Vena - è solitamente lo spermiogramma, un’analisi semplice e non invasiva che permette di capire come “lavorano” gli spermatozoi».
«Nel nostro laboratorio di seminologia, in Humanitas Gavazzeni, il campione di liquido
seminale viene valutato facendo riferimento alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che hanno lo scopo di standardizzare le procedure riguardanti l’analisi del liquido seminale, così da potenziare la qualità dell’analisi e migliorare la comparabilità dei risultati. Dal momento che l’esame rappresenta la base per la diagnosi in andrologia, è fondamentale che la raccolta, la consegna e l’analisi avvengano seguendo norme precise».
Lo spermiogramma consente di valutare parametri come concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi, ma non basta da solo. Lo spiega meglio Romeo: «È importante che il test venga integrato alla valutazione clinica e ad altri parametri laboratoristici e di imaging del singolo e della coppia. Senza questo sguardo d’insieme, si rischia di perdere informazioni decisive». Una volta definita la causa, si procede con le cure più appropriate. Nei casi più complessi si ricorre alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, che permettono di superare molti ostacoli. «Oggi abbiamo strumenti molto efficaci, ma il percorso deve essere personalizzato. Non esiste una soluzione uguale per tutti» conclude Romeo.
Resta centrale la prevenzione, spesso sottovalutata. «Prendersi cura della propria salute riproduttiva - conclude Vena - non significa solo pensare a un futuro figlio ma imparare ad ascoltare il proprio corpo molto prima che il desiderio di diventare genitori prenda forma».
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