L’Intelligenza artificiale in sanità, serve buon senso

L’ESPERIENZA. Il neuroradiologo Giuseppe Bonaldi ha realizzato un portale in cui un assistente virtuale fornisce rapidamente risposte di elevata qualità.

Un assistente virtuale, ma basato su conoscenze reali e – soprattutto – validate dall’esperienza umana. L’intelligenza artificiale può essere un alleato prezioso di medici e pazienti: «Una rivoluzione assoluta», come la definisce Giuseppe Bonaldi, specialista in Neurochirurgia e Radiologia, per 28 anni primario di Neuroradiologia tra l’Ospedale di Circolo di Varese, i Riuniti e il «Papa Giovanni» di Bergamo, e fondatore del portale Colonnavertebrale.pro. Proprio su questo sito, grazie anche al contributo di Marco Anzovino, amministratore di Skyline srl (azienda di consulenza informatica con lunga esperienza nel campo dell’Intelligenza Artificiale), Bonaldi ha sperimentato un assistente virtuale che permette di ricevere risposte tempestive su quesiti legati alle patologie della colonna vertebrale.

«Le risposte di questo assistente virtuale – spiega Bonaldi – si basano sull’analisi di oltre un migliaio di pubblicazioni scientifiche: si tratta di un database alimentato da un centinaio di pubblicazioni scritte da me, mentre la restante parte è rappresentata da pubblicazioni che ho considerato attendibili e affidabili, scritte da colleghi che conosco personalmente o ritenuti tra i massimi esperti e pubblicate su riviste internazionali. Siamo anche collegati con Radiopaedia, il database gestito dalla Società americana di radiologia, e dalla Società nordamericana di chirurgia vertebrale». In concreto, questo assistente virtuale – ribattezzato «Skygpt» – funziona come i più noti chatbot, ad esempio ChatGpt. Si possono porre domande sui possibili sintomi, ad esempio, e riceve risposte sulle possibili cause; la differenza è nelle risorse a cui le intelligenze artificiali attingono per generare le risposte: ChatGpt e i suoi «cugini» lo fanno sulla base di tutto ciò che è disponibile in rete (comprese le informazioni inattendibili), Skygpt rielabora nozioni scientifiche validate da un medico di nota competenza e riversate nel database di Colonnavertebrale.pro. «Naturalmente non sostituisce il medico – specifica Bonaldi -, ma è uno strumento utile al paziente per avere un quadro più chiaro della possibile patologia. Alle spalle di questo strumento c’è un lavoro di un anno, che affiniamo ancora continuamente». «Miriamo al perfezionamento – conferma Marco Anzovino -, e periodicamente verifichiamo se ci sono eventuali allineamenti rispetto ai risultati attesi. Questi strumenti rappresentano una via più facile per accedere a certe informazioni, sfruttando le proprietà del linguaggio naturale, più efficace rispetto alle classiche ricerche su Google». L’Intelligenza Artificiale viaggia sempre più veloce e diventa sempre più attendibile: «Sulla base di test di enti terzi – prosegue Anzovino -, è dimostrata una crescita impressionante degli score di affidabilità di questi strumenti. Si basano su princìpi di correlazione e agiscono su moli di dati sempre più grandi e con sempre maggior potenza di calcolo».

«Naturalmente non sostituisce il medico – specifica Bonaldi -, ma è uno strumento utile al paziente per avere un quadro più chiaro della possibile patologia. Alle spalle di questo strumento c’è un lavoro di un anno, che affiniamo ancora continuamente»

Anche Skygpt segue le dinamiche delle altre intelligenze artificiali: «La qualità della risposta è direttamente proporzionale alla qualità della domanda, perché la domanda funge da calamita di significato del risultato – approfondisce Anzovino -: se pongo una domanda corretta, attiro contenuti di qualità dentro il modello di risposta; se unisco a questi prompt ingegnerizzati (le domande poste nel modo più raffinato, ndr) la conoscenza certificata, ottengo degli assistenti certificati, come abbiamo fatto per questo sito web. Quando risponde, l’assistente lo fa basandosi su contenuti certificati ma sfruttando anche la sua capacità di dialogo. I contenuti certificati, peraltro, permettono di evitare che si generino delle “allucinazioni” (le risposte errate che statisticamente forniscono i chatbot che pescano informazioni indiscriminatamente dalla rete, ndr)».

L’intelligenza artificiale, soprattutto in sanità, è una risorsa o una minaccia?

L’«esperimento» di Colonnavertebrale.pro getta il seme per una riflessione più ampia: l’intelligenza artificiale, soprattutto in sanità, è una risorsa o una minaccia? «Ogni tecnologia non è buona o cattiva in sé, ma dipende da come la si usa – premette Bonaldi -. Ma sono convinto che l’intelligenza artificiale sia una risorsa, in particolare in campo scientifico e medico. Permette di elaborare grandi quantità di dati in tempi rapidissimi, così da giungere a nuova conoscenza molto più velocemente. Soprattutto, la sua capacità di elaborare correlazioni ha dei benefici molto importanti per quanto riguarda la diagnostica. Vale per le patologie più comuni ma ancora di più per le malattie rare». Chiaramente, sono fondamentali alcuni paletti: «Il fenomeno dell’IA – aggiunge Anzovino – deve essere oggetto di attenzione non solo da parte di chi opera con questi strumenti, ma anche dei legislatori: ci sono implicazioni enormi di tipo etico nell’utilizzo. Questo non vuol dire censurare questi strumenti, ma utilizzarli con responsabilità».

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