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Lunedì 15 Novembre 2021
Colorate, sartoriali, uniche. «Sono un po’ naïf, come me» - Foto
Si chiamano «Le Bortole», e sono pochette pezzi unici, esplosione di colori, stoffe esuberanti e una sartorialità. «In onore della nonna» spiega Francesca Galimberti.

Un nome antico, evocativo per un progetto che ha radici nel secolo scorso. «Bortolina» era la sua nonna, all’anagrafe Giovanna Bartolomea Scandella: 16 fratelli e sorelle, famosa per il suo corpo esile e le sue mani d’oro. Sarta di Clusone, classe 1909, era ricamatrice raffinata, fin da ragazza a Milano a cucire doti preziose, camicie e corredini per le famiglie altolocate. Francesca Galimberti è stata la sua unica nipote, unita a Bortolina da un filo di gratitudine e affetto ed è da qui, che in suo onore («A colei che quel pedale sapeva muovere con tanta naturalezza prima velocissimo, poi quasi sospeso» si legge sulla pagina Instagram de «lebortole») e memoria, sono nate «Le Bortole», pochette pezzi unici, esplosione di colori, stoffe esuberanti e una sartorialità «che la nonna avrebbe apprezzato» spiega Francesca, 42 anni, nota a Bergamo per il suo lavoro nella «bottega del Noris», il marito ottico di via Zambonate.
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