(Foto di Colleoni)
L’INAUGURAZIONE. Costruito con quaranta ore di stampa e 20 giorni di lavori. Sanga: «All’avanguardia come dev’essere un aeroporto».
Ol casél. Un nome tradizionale, che richiama la Bergamasca rurale, per il primo edificio aperto al pubblico realizzato con la stampa 3d.
Il progetto nasce come modulo di servizio nel nuovo parco logistico dell’aeroporto di Orio al Serio. A realizzarlo la Edilco di Martinengo, con il supporto della romagnola Wasp – leader nel settore della stampa, tradizionale e 3d – e in collaborazione con Sacbo. Quaranta ore di stampa e venti giorni complessivi per la costruzione, che ha visto lavorare fianco a fianco la tradizione edilizia orobica, per la miscelazione del materiale, e le macchine all’avanguardia operate dai tecnici Wasp (tre sul posto).
Nessuna necessità di materiali particolari per alimentare la stampante architettonica: un impasto di calce con fibra di vetro e polvere di marmo, legno invece per le finiture. All’interno delle intercapedini create durante la stampa sono state usate le lolle del riso, per avere un materiale di recupero isolante, ecologico e duraturo (essendo disidratate non c’è rischio che marciscano), per un edificio antisismico (manca solo il collaudo) e di efficienza energetica A+.
«Per noi è stato naturale cogliere quest’opportunità – ha commentato Giovanni Sanga, presidente di Sacbo –. Come aeroporto è parte del nostro ruolo essere contenitori di spazi e iniziative all’avanguardia». Un’occasione unica anche per Massimiliano Edossi, amministratore unico di Edilco, che ha ribadito il proprio orgoglio per aver realizzato un progetto così innovativo sul territorio bergamasco. «Questa collaborazione – ha raccontato Diego Bruni, il geometra che si è occupato dell’opera – rappresenta l’epilogo concreto di anni di studio. La consapevolezza che Bergamo sia in testa a questo settore in divenire ci riempie di emozione».
In linea con l’edilizia tradizionale quanto ai costi (50.000 euro circa per l’intera opera), ma più efficiente con 32 metri cubi di materiale utilizzati. Oltre al risparmio, l’alimentazione della stampante permette di miscelare gli ingredienti al bisogno, riducendo gli sprechi. Per le finiture, al fianco di questa nuova edilizia additiva, anche i metodi tradizionali, in una prova di quello che può riservare il futuro del settore. Interessanti le possibili applicazioni in campo emergenziale, ad esempio in caso di sisma: in venti giorni questo edificio è stato portato a termine con tutte le attenzioni del caso, ma Bruni e i tecnici Wasp concordano sulla possibilità di accelerarne i tempi. Fondamentale la modularità dell’attrezzatura, trasportabile in un singolo container e dal peso limitato, essendo realizzata per la maggior parte in alluminio.
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