
Alberi monumentali: tre altri «giganti verdi» nell’elenco regionale
IL RICONOSCIMENTO. Alla magnolia di Pumenengo, al platano della scuola Carcano di Treviglio e al carpino bianco di Villongo. «Simbolo di identità».
Tre nuovi giganti verdi bergamaschi entrano tra gli alberi monumentali della Lombardia: Pumenengo, Treviglio e Villongo celebrano i loro «patriarchi arborei» riconosciuti dalla Regione, simboli di storia, biodiversità e identità locale. Nel cuore della Bassa bergamasca, infatti, tra campi coltivati, cascine e ville storiche, tre alberi maestosi sono stati ufficialmente riconosciuti ieri come monumenti viventi. Sono i nuovi «giganti verdi» tutelati da Regione Lombardia, che con l’ultimo aggiornamento dell’elenco regionale degli alberi monumentali ha incluso 48 nuovi esemplari, portando il totale a 472.
Il via libera dalla Giunta regionale
Tra questi, tre si trovano nel territorio orobico (che sale così a un totale di 42): nel Castello Barbò di Pumenengo – una magnolia alta 25 metri e con una circonferenza del fusto di 360 centimetri –, nella scuola materna Carcano di Treviglio – il platano alto 21 metri e con circonferenza di 390 cm – e in via Prato Voglia di Villongo – il carpino bianco di 12 metri d’altezza e 350 centrimetri di circonferenza. A darne notizia è stata ieri la Giunta regionale, che ha approvato l’integrazione dell’elenco su proposta dell’assessore al Territorio e sistemi verdi, Gianluca Comazzi. «Questi alberi non sono solo piante — ha dichiarato Comazzi — ma simboli del nostro paesaggio, testimoni silenziosi di storie, tradizioni e biodiversità. Valorizzarli significa tutelare la nostra identità e trasmettere un messaggio di responsabilità alle generazioni future».

Il riconoscimento di «albero monumentale» è riservato a esemplari che si distinguono per età, dimensioni, rarità botanica o particolare valore paesaggistico. Vengono valutati anche i legami con eventi storici o culturali o religiosi. Le segnalazioni partono dai comuni e sono vagliate dagli uffici regionali con il supporto dei Carabinieri Forestali.
Cultura, bellezza e sostenibilità
Se l’albero risponde ai requisiti previsti dalla legge, entra a far parte dell’elenco regionale e, successivamente, viene trasmesso al ministero dell’Agricoltura per l’inserimento nell’Elenco nazionale degli alberi monumentali d’Italia. Si tratta quindi di alberi storici già noti a livello locale per le loro dimensioni e l’imponenza della chioma. Non è raro, infatti, che accanto a un filare di alberi secolari o a una quercia maestosa si intreccino memorie collettive, racconti contadini, e tracce di paesaggi agricoli. «Proteggere questi giganti verdi — ha sottolineato Comazzi — vuol dire promuovere una cultura del rispetto, della bellezza e della sostenibilità. È un gesto che valorizza il territorio». Nei prossimi giorni l’elenco aggiornato sarà pubblicato sul sito ufficiale della Regione e sul Bollettino Ufficiale regionale. Per i tre comuni bergamaschi coinvolti è già motivo di orgoglio, ma anche un’opportunità concreta per costruire percorsi didattici, turistici e culturali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA