Blitz animalista a Levate, devastato il quagliodromo

Incursione. Intrusi nella notte tra martedì e mercoledì hanno liberato le quaglie, danneggiato attrezzature e imbrattato pareti. Anuu: perché questa violenza?

Sarebbe opera dell’Alf (Animal liberation front) il raid ai danni dello storico quagliodromo di Levate gestito dall’Anuu di Osio Sotto (Associazione nazionale uccellinai e uccellatori) in collaborazione con la locale sezione della Federcaccia. Nella notte fra martedì 23 e mercoledì 24 agosto ignoti hanno fatto irruzione nel complesso (dove cani da caccia da cerca e da ferma si esercitano con i loro padroni appunto nella caccia alla quaglia) non limitandosi a liberare la ventina di quaglie vive custodite in una voliera.

Hanno anche spaccato tutte le attrezzature del chiosco, imbrattato le pareti con vernice rossa (Crocifisso compreso), bruciato un’immagine di Papa Giovanni XXIII e rotto i quadri con le foto dei soci defunti dell’Anuu. «Ed è ciò che ci fa soprattutto male – spiega con gli occhi lucidi Giacomo Carlo Gerbelli, presidente dell’associazione –: perché questa violenza nei nostro confronti? Noi non condividiamo ma rispettiamo la loro posizione, perché non possono fare altrettanto?». Appreso quanto accaduto ieri, per tutta la giornata sono state molte le persone che si sono recate al quagliodromo per dare una mano nel sistemare i danni causati dal raid.

Accessi forzati

Per accedere al retro del bancone del chiosco i vandali hanno tagliato, molto probabilmente con un flessibile, la serratura blindata della porta d’ingresso in ferro. Dopodiché hanno distrutto due frigoriferi, una macchinetta del caffè, un’affettatrice e la spillatrice con frigorifero annesso causando danni per migliaia di euro.

La voliera si trova dietro il bar, in una stanza a parte: anche in questo caso gli animalisti sono entrati forzando la porta di accesso di cui hanno tagliato il lucchetto, dopodiché hanno liberato tutte le quaglie trovate, precisamente 22. Non c’è poi parte del quagliadromo che non abbiano imbrattato con vernice rossa, disegnando il simbolo dell’Alf e scrivendo anche insulti verso i cacciatori. Il complesso di Levate (che non è attrezzato con telecamere di videosorveglianza) è stato fondato nel 1979, ed è quindi 43 anni che è attivo sul territorio dove è molto conosciuto. Al suo interno, oltre ad attività legate alla caccia, si tengono iniziative che coinvolgono bambini e disabili della zona.

Federcaccia: luogo simbolo

Il raid, per il quale l’Anuu ha presentato denuncia ai carabinieri di Osio Sotto, è stato condannato anche dal presidente di Federcaccia Bergamo Michele Bornaghi. «Il quagliodromo di Levate – sostiene – è una struttura storica del paese, un punto di riferimento non solo per il mondo venatorio. È un luogo simbolo della comunità locale, un punto di ritrovo per anziani, un luogo dove i volontari svolgono diverse attività sia di approccio alle tematiche ambientali con i più piccoli, ma soprattutto sono vicini alle associazioni benefiche del territorio che si occupano di disabili. Il danno maggiore non è quello causato al mondo della caccia, obiettivo di questi criminali, bensì ad un’intera comunità».

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