Crollano gli scaffali con il Grana, travolto e ucciso il titolare della Chiapparini

ROMANO DI LOMBARDIA. La tragedia nella serata di domenica 6 agosto nella sede dell’azienda in via della Graffignana. Impegnati 21 vigili del fuoco per tutta la notte nella ricerca del 75enne Giacomo Chiapparini.

È stato ritrovato nella mattinata di lunedì 7 agosto, dopo una notte di ricerche dei vigili del fuoco, il corpo senza vita di Giacomo Chiapparini, titolare dell’omonima azienda agricola di Romano di Lombardia e che ieri sera era stato travolto dalle forme di Grana Padano cadute assieme ai bancali nel magazzino del suo caseificio. Ora i carabinieri e Ats Bergamo stanno cercando di capire cosa abbia causato il crollo a «effetto domino» degli scaffali: in tutto sono cadute 25.000 forme in un’area di duemila metri quadrati. Ingenti anche i danni economici, ora al vaglio. A innescare il tragico domino sarebbe stato il cedimento di una scaffalatura in metallo. Chiapparini era all’interno del magazzino, costruito nei primi anni Duemila, per programmare un robot che gira in automatico le forme.

Il tragico incidente si è verificato nella sede in via della Graffignana, nella Cascina Clientela, in una zona periferica della cittadina romanese: per

cause ancora da chiarire, 25mila forme di grana padano, conservate all’interno di un magazzino appartenente all’azienda, si sono riversate a terra dai loro scaffali innescando un micidiale effetto domino, travolgendo in particolare un macchinario specifico per il loro spostamento: lo stava utilizzando in quel momento proprio il titolare, Giacomo Chiapparini, 75 anni, le cui ricerche, durate tutta la notte, si sono concluse nella mattinata di lunedì 7 agosto con il ritrovamento del corpo senza vita del 75enne. I mezzi tempestivamente intervenuti sul luogo sono stati impegnati senza sosta per smuovere il formaggio e cercare di ritrovare l’uomo.

Il crollo delle scaffalature

È successo tutto intorno alle 21 all’interno di un capannone dell’azienda di duemila metri quadrati, integralmente occupato dagli espositori delle forme di formaggio (la ditta dal 2006 è specializzata nella produzione del Grana Padano, ed è dotata di sette strutture fra capannoni, stalle e spaccio), accatastate per tutta la larghezza e l’altezza della struttura e conservate durante il processo di lavorazione: secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, ancora al vaglio degli inquirenti, a un certo punto un dipendente della ditta ha sentito un forte rumore, causato proprio dal crollo delle scaffalature (non del capannone). Si è scatenato un effetto domino che ha visto le 25mila forme di formaggio impilate riversarsi a terra. Al lavoro nel capannone c’era un macchinario atto allo spostamento del formaggio: come detto, lo stava utilizzando proprio Giacomo Chiapparini.

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Immediatamente è scattato l’allarme, e sono state subito avviate le ricerche, particolarmente difficoltose a causa del notevole peso delle forme. Sul posto sono intervenuti 21 vigili del fuoco provenienti dalle caserme di Romano, Treviglio, Dalmine e Bergamo, divisi in varie squadre, insieme all’unità cinofili e alla squadra Usar. Sul posto sono accorsi i carabinieri di Romano di Lombardia e il personale dell’Agenzia di tutela della salute (Ats), oltre ovviamente alle ambulanze del 118.

Azienda molto conosciuta

L’azienda agricola di Giacomo Chiapparini è molto conosciuta. Ogni giorno in questo allevamento si mungono mediamente 270 quintali di latte per produrre 50 forme di Grana Padano per un totale di oltre 15mila forme l’anno. I volumi sono cresciuti di anno in anno a cominciare da settembre 2006. Una azienda completamente autosufficiente anche nella lavorazione dei terreni.

L’azienda si è ampliata come superficie aziendale e strutture di stalle fino ad arrivare alle dimensioni attuali di 10 ettari di complesso aziendale (stalle, depositi, caseificio, magazzino stagionatura, spaccio, ufficio, sala mungitura, abitazioni). I terreni agricoli lavorati, di proprietà e alcuni in affitto, sono oltre 100 ettari.

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