
Travolto da un blocco di ghiaccio sul Monte Bianco, muore 49enne di Zanica. Ferito l’amico di Lurano
IN MONTAGNA. L’incidente sul Mont Blanc du Tacul, nel versante francese del Monte Bianco. A perdere la vita un 49enne bergamasco, Fabio Medici. Ferito l’amico, un 30enne di Lurano.
Monte Bianco
Ancora una tragica notizia che arriva dalla montagna. Un alpinista bergamasco è morto a 49 anni domenica 24 agosto sul Mont Blanc du Tacul, nel versante francese del Monte Bianco. si tratta di Fabio Medici, operaio originario di Lurano - dove vive ancora la mamma. Alpinista esperto, abitava a Zanica con la moglie e lavorava come operaio in una azienda .
Medici si trovava con un compagno di scalata, un 30enne bergamasco di Lurano: i due amici erano partiti dal rifugio Torino, quando il 49enne è stato travolto da un seracco.
Ferito il compagno di cordata
Il compagno di escursione si trova già in Bergamasca dove martedì 26 agosto dovrebbe anche arrivare la salma di Medici
Il secondo alpinista, soccorso dal Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne (Pghm) di Chamonix, è stato portato all’ospedale francese di Sallanches, in Alta Savoia: le sue condizioni non sono risultate gravi e l’uomo è stato dimesso. Si trova già in Bergamasca dove martedì 26 agosto dovrebbe anche arrivare la salma di Medici.
Fabio Medici apparteneva al Cai ed era un alpinista esperto. Si tratta del secondo decesso in quella zona in due giorni, dopo quello di un alpinista austriaco di 38 anni.
Secondo decesso bergamasco sul Monte Bianco
Fabio Medici è il secondo bergamasco a morire sul Monte Bianco in questa estate costellata da tragedie in montagna. La scorsa domenica 17 agosto sul massiccio del Monte Bianco era morto un giovane che viveva a Treviglio. Si tratta di Davide Migliorino, di 36 anni che è morto a causa di una caduta sulla cresta del Brouillard, a 4.030 metri di quota.
Che cosa è un seracco
Il seracco è un blocco di ghiaccio separatosi durante il movimento di un ghiacciaio a seguito dell’apertura di crepacci trasversali e longitudinali.
Alto numero di incidenti in montagna, l’appello dei soccorritori
Si rinnova l’appello dei soccorritori che evidenziano l’alto numero di incidenti. Il 44% riguarda escursionisti colpiti da malori o rimasti coinvolti in cadute, mentre il 56% è legato a tutte le altre attività
Su quanto sta avvenendo in queste settimane, a causa dell’altissimo numero di incidenti, lancia un allarme il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino (Cnsas), che al termine della stagione fornirà i dati complessivi degli interventi e dei decessi. «Ad oggi è impossibile fornire un dato aggiornato - spiega Simone Alessandrini del Soccorso Alpino - ma i nostri interventi non si sono certo fermati in queste ultime settimane, anzi». Il 44% riguarda escursionisti colpiti da malori o rimasti coinvolti in cadute, mentre il 56% è legato a tutte le altre attività.
Incidenti con cadenza quasi quotidiana che vanno ad ingrossare un bilancio che già a luglio aveva numeri drammatici, con 83 morti e quasi tre decessi al giorno a partire dal 21 giugno. Ad agosto la situazione non è mutata e si viaggia verso quota 100 morti.
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