Febbraio parte con un «assaggio» di primavera. Ma la siccità preoccupa il mondo agricolo

Il bel tempo anomalo e la siccità di questi giorni preoccupano il mondo agricolo: riserve idriche in affanno Non piove dal 5 gennaio, il bacino del Brembo sotto del 75%, il 61% l’Oglio. Coldiretti: al Pnrr per avere invasi diffusi

Cielo terso e 19 gradi inaugurano febbraio, con un assaggio di primavera che invita a passeggiate ed escursioni - azzardando pure magliette a mezza manica - ma che no, non è propriamente una buona notizia. Con la pioggia grande assente di questo inizio 2022, le riserve idriche piangono, laghi e fiumi pure, e la campagna inizia ad accusare i primi colpi. Non piove dal 5 gennaio quindi da 27 giorni (ma anche il 5 gennaio è piovuto poco ). Le ultime precipitazioni consistenti risalgono al 27 dicembre scorso e la neve all’8 dicembre. Secondo un’analisi di Coldiretti Bergamo su dati forniti da Arpa Lombardia, i principali bacini di riferimento per l’agricoltura bergamasca segnano un netto calo rispetto alla media del periodo 2006-2020: -75% per il bacino del Brembo, -59 % per il bacino del Serio e -61% per il bacino dell’Oglio. Anche il lago d’Iseo è in caduta libera: alle 16 di ieri il livello di riempimento del Sebino era pari al 17%, con l’acqua ferma a -4.7 centimetri sotto lo zero idrometrico di Sarnico, contro i 41,2 di media del periodo.

«La mancanza di acqua e neve desta preoccupazione, soprattutto in vista delle prossime semine. Anche le colture in campo avranno bisogno di acqua per crescere al risveglio vegetativo favorito da un inverno mite» osservano da Coldiretti Bergamo. Una preoccupazione che Mario Facchinetti, titolare dell’azienda agricola Santo Stefano di Brignano Gera d’Adda, conosce bene. «Ho circa 65 ettari coltivati. E se guardo i miei campi di orzo, frumento, segale, loietti, vedo terra secca, che ha urgente bisogno di acqua. Non è solo la siccità a giocare a nostro sfavore: negli ultimi giorni ci si è messo pure il vento a rendere tutto ancora più arido». Non che gli agricoltori non siano abituati: «Ma adesso la siccità è una costante. Se va avanti così e a febbraio non piove seriamente, rischiamo di perdere il 20% del raccolto».

E a sperare c’è tutta la categoria: «Non possiamo che auspicare un’inversione di tendenza – dice il direttore di Coldiretti Bergamo, Carlo Loffreda – altrimenti andremo incontro a grosse difficoltà. La siccità è causa di danni rilevanti, sia per quanto riguarda la quantità sia la qualità dei raccolti». Secondo l’associazione, i cambiamenti climatici hanno modificato la distribuzione sia stagionale sia geografica delle precipitazioni, anche se l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente: solo l’11%, però, viene trattenuto. Per risparmiare acqua, aumentare la capacità di irrigazione è stato elaborato e proposto da Coldiretti insieme ad Anbi, Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, un progetto da realizzare con fondi del Pnrr. «Si tratta – spiegano da Coldiretti – di un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti o il ricorso a progettualità già avviate. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione».

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