Fiumi e laghi: portate superiori alla media e neve da riserva estiva

METEO. In cinque giorni sono caduti dai 140 ai 160 millimetri di acqua. Rientrate le preoccupazioni degli agricoltori. E i fiocchi alimenteranno il periodo caldo.

Fiumi e laghi pieni grazie alle piogge. E abbondante neve caduta sopra i mille metri di quota che, quando si scioglierà, andrà a riempire anche le falde acquifere. Grazie a questo attuale scenario in Bergamasca ci si aspetta una primavera senza l’assillo del problema della siccità. E questa è una notizia, vista la crisi idrica che, dal 2022 a oggi, ha attanagliato la nostra provincia durante la bella stagione.

Date le scarse precipitazioni registratisi dall’inizio dell’anno ai primi di febbraio, pari a 50-55 millimetri d’acqua, la preoccupazione di dover affrontare anche nell’anno in corso il problema siccità stava salendo. Ora, invece, è tutto rientrato. I dati forniti dal Consorzio di bonifica della Media pianura bergamasca parlano chiaro. Negli ultimi cinque giorni fra la pianura, la città di Treviglio e quella di Bergamo si sono accumulati fra i 110 e i 140 millimetri di pioggia. Nella zona delle Prealpi si è andati oltre: fra i 150-160 millimetri di pioggia. Se si considera la neve, invece, nei giorni passati si sono registrate precipitazioni oltre i mille metri di quota; fra martedì e mercoledì i, invece, sopra i 1.700-1.800 metri.

«Oramai – spiega il direttore dell’ente consortile, Mario Reduzzi – si riesce ad avere delle previsioni a lungo termine. La perturbazione che negli ultimi giorni ci ha interessato era già stata prevista a inizio gennaio. E, fortunatamente, si è verificata. Possiamo quindi guardare alla primavera con più tranquillità».

Anche perché, sempre secondo le previsioni a lungo termine in mano al consorzio, «anche nei prossimi tre mesi saremo interessati da importanti perturbazioni». La differenza dell’attuale momento con quello di un anno fa è ben fotografata dai dati in merito alle portate dei fiumi.

La portata dei fiumi della Bergamasca

La portata dell’Adda (corso d’acqua alimentato dal lago di Como il cui deflusso è regolato attraverso la diga di Olginate) ha raggiunto i 190 metri cubi al secondo: il dato è superiore alla media annua di 93 e diventa ancora più significativo se paragonato a quello di un anno fa quando, per carenza di precipitazioni, si era fermi a 31,5 metri cubi al secondo. Passando al Brembo (fiume torrentizio non collegato a nessun bacino) la portata, misurata all’altezza del ponte Briolo, ha raggiunto il massimo di 199 metri cubi al secondo, ora in calo a 110: il dato è molto superiore alla media annua di 27metri cubi al secondo e, ancora di più, al dato della portata di un anno fa, quando era fermo a 4,5.

Passando infine al Serio (altro fiume torrentizio) si è registrata una portata massima (rilevata all’altezza del ponte Cene) di 72 metri cubi al secondo ora in calo a 60, altro dato molto superiore alla media annua di 18 metri cubi al secondo e al dato della portata di un anno fa, fermo a 3,3. «Fortunatamente però – conclude Reduzzi – nonostante queste importanti precipitazioni il reticolo idrico che gestiamo ha tenuto. Al contrario delle province vicine non si sono registrate esondazioni».

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