Mancano medici, il sindaco di Treviglio distribuisce le ricette per i farmaci

La chiusura della Cad L’insolito «sostituto» si è presentato venerdì 10 giugno. Imeri: ci siamo messi a disposizione con i volontari per tamponare una situazione inaccettabile.

Si è presentato ieri poco prima delle otto nell’edificio di Treviglio che ospita il servizio di Continuità assistenziale diurna (Cad) chiuso dal primo giugno per la mancanza di medici, aprendo l’ambulatorio al pianterreno per poi distribuire personalmente le ricette mediche ai pazienti giunti sul posto. Così per buona parte della mattinata di ieri il sindaco Juri Imeri si è calato nell’insolito ruolo, facendo compilare agli utenti l’apposito modulo di ritiro, dando poi l’agognata ricetta.

Circa 200 le ricette elaborate nei giorni scorsi dai medici competenti di Bergamo, depositate al servizio Cad di Treviglio dagli utenti della città ma anche di Casirate, Caravaggio e Brignano

In suo supporto, nell’indirizzare verso l’ambulatorio le persone, c’erano tre volontari della protezione civile di Treviglio appartenenti al Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta e altrettanti agenti della polizia locale. Un flusso gestito in altri due turni, per il resto della giornata e fino alle 20, anche da altri gruppi della protezione civile di Casirate e Treviglio. Circa duecento le ricette elaborate nei giorni scorsi dai medici competenti di Bergamo, le stesse che erano state depositate al servizio Cad di Treviglio, dagli utenti della città ma anche di Casirate, Caravaggio e Brignano, tra il 26 maggio e il 3 giugno: ieri, nelle 12 ore di specifica apertura dell’ambulatorio, ne sono state ritirate 80.

La chiusura della Cad

Uno scenario legato alla chiusura della Cad, cui fanno fanno capo ottomila persone residenti nei quattro comuni in questione. Servizio interrotto a causa della mancanza dei quattro medici che si erano ritirati, lasciando sguarnito la Cad, poi forzatamente chiusa. Da qui la necessità da parte dell’Ats di correre ai ripari cercando almeno di restituire agli utenti le ricette completate, che gli stessi avevano richiesto: per quelli di Brignano il ritiro ieri si è svolto nella farmacia del paese. Nel frattempo le criticità sono state parzialmente compensate anche dalla presenza e dalle prestazioni offerte dal medico di guardia nel medesimo edificio di viale Piave.

Imeri: «Prendo atto che Ats sta continuando a lavorare e potrebbero esserci già all’inizio della prossima settimana degli spiragli. Ringrazio i medici che stanno dando disponibilità per uscire dalla crisi. Da parte nostra ci sarà la massima collaborazione nella logica prò che sia dia una rapida risposta»

Il sindaco Imeri commenta: «Pur non essendo nella nostra competenza, ed essendo la responsabilità di Ats, nell’interesse dei cittadini ci siamo messi a disposizione con i volontari - che ringrazio - per tamponare una situazione inaccettabile. Prendo atto che Ats sta continuando a lavorare e potrebbero esserci già all’inizio della prossima settimana degli spiragli. Ringrazio i medici che stanno dando disponibilità per uscire dalla crisi. Da parte nostra ci sarà la massima collaborazione nella logica prò che sia dia una rapida risposta».

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Imeri quindi continua il pressing sul tema. Così come il sindaco di Casirate, Manuel Calvi, ieri presente nell’ambulatorio di viale Piave: «Siamo di fronte a uno scenario che mai ci saremmo immaginati. Con la consegna delle ricette almeno qualcosa è stato fatto a supporto dei cittadini, ora l’auspicio è che il servizio venga riattivato il prima possibile».

Calvi: «Siamo di fronte a uno scenario che mai ci saremmo immaginati. Con la consegna delle ricette almeno qualcosa è stato fatto a supporto dei cittadini, ora l’auspicio è che il servizio venga riattivato il prima possibile»

Sembra infatti che la riattivazione avvenga a inizio settimana. Ciò sarà possibile grazie alla presenza dei 14 medici che hanno dato all’Ats la loro disponibilità: 5 sono ancora in servizio, altri 9 sono in pensione. Il ritardo della riapertura è legato all’impedimento da parte dei medici pensionati di accedere al Siss (Sistema informatico socio sanitario), perché gli accessi furono ritirati al momento del pensionamento e ora andranno reintegrati dalla Regione. Il Siss racchiude le applicazioni e le infrastrutture informatiche legate ad Ats, Asst e sistemi informativi di medici, farmacie e pediatri.

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