Milano-Brescia, corridoio di merci: 80 treni al giorno

Trasporti . Un forte traffico indice di salute economica. Ma Romano e Chiari attendono barriere antirumore.

Sulla linea tradizionale, non quella ad alta velocità, tra Milano e Brescia che attraversa tutta la Bassa Bergamasca, transitano mediamente in un giorno feriale un’ottantina di treni merci nei due sensi di marcia. Una media di oltre tre treni all’ora che transitano privilegiando le fasce notturne per non interferire con i convogli dei viaggiatori. Treni soprattutto che portano container e semirimorchi del traffico combinato, appartenenti a diverse imprese di trasporto merci anche internazionali data l’avvenuta liberalizzazione del settore.

Indicatore economico

La linea Milano-Brescia è una delle più trafficate d’Italia e il suo movimento cargo è un indicatore immediato della situazione economica: quando i treni cargo cominciano a circolare sempre più numerosi significa che la congiuntura economica è positiva, le aziende comprano, vendono e producono.

Ai treni cargo bisogna poi sommare i treni viaggiatori che passano su questa linea con una media di 50/60 convogli al giorno nei due sensi. Sulla linea della Bassa i treni cargo possono pesare fino a duemila tonnellate e sono trainati da locomotive sempre più potenti. Per restare nella tratta bergamasca Romano è la realtà più interessata dal rumore prodotto da questi convogli. A Treviglio la ferrovia si trova vicino ad aree di insediamenti produttivi che sono a sud e presso aree residenziali verso est. A Vidalengo e a Cividate-Calcio i binari sono di fatto in mezzo alla campagna mentre a Morengo hanno delle abitazioni intorno, soprattutto in senso longitudinale lungo la ex strada statale 591.

Invece a Romano i binari per alcuni chilometri tagliano in due l’abitato urbano e i treni transitano in mezzo alle case.

La stessa situazione si ripete nella bresciana Chiari. Il sindaco di Romano Sebastian Nicoli, sollevando le sue preoccupazioni in merito all’eventuale realizzazione di un polo intermodale a Santa Maria del Sasso, aveva paventato il possibile aumento del traffico cargo anche nella sua città con i disagi derivanti. Nel silenzio della notte, ma non solo, si sente il transito dei treni cargo anche nel centro storico di Romano che dista alcune centinaia di metri dalla stazione.

Fabio Bellini abita in via Caduti di Nassyria a ridosso della ferrovia e dice: «D’estate con le finestre aperte si sente il passaggio dei treni e per sentire la tv bisogna alzare il volume. Molti che abitano vicino ai binari ci hanno fatto l’abitudine. Certo se ci fossero delle barriere antirumore...».

Rumorosità

Romano ha il piano di zonizzazione acustica che per l’area della ferrovia prevede un indice di rumore tollerato maggiore che in altre aree, pur avendo valori distinti per la notte e per il giorno. Dice ancora il sindaco Nicoli: «La mia preoccupazione è il possibile aumento di treni cargo senza adeguate contromisure».

Per quanto riguarda i treni viaggiatori, la rumorosità è un problema quasi assente specie con i convogli di ultima generazione che Trenord e la Regione hanno immesso in servizio. «C’è un piano nazionale di barriere antirumore di qualche anno fa definito dal Ministero dell’Ambiente – ricorda Luca Bettinelli, assessore di Romano all’Ambiente – ma non abbiamo aggiornamenti in merito».

Da Rete Ferroviaria Italiana fanno sapere che sulla nuova linea ad alta velocità tra Milano e Brescia inaugurata nel 2016 sono state collocate le barriere antirumore. Altre sono state messe per il quadruplicamento tra Treviglio e Milano mentre sulla linea tradizionale gli interventi di risanamento acustico sono stati realizzati a Brescia, Roncadelle a Castegnato su una tratta di 5,5 chilometri di lunghezza e con barriere alte da 3 a 6,5 metri. Il piano nazionale delle barriere antirumore in fregio alle linee, che ha una validità di 15 anni, procede per step ed è strettamente collegato ai finanziamenti disponibili, secondo una scala di priorità circa gli interventi. Risulta che il piano sia in fase di aggiornamento presso il Ministero dell’Ambiente. C’è poi la legge 447/95 che fin dal 1995 pone a carico dei soggetti che vogliono realizzare nuovi fabbricati in prossimità di una linea ferroviaria, la predisposizione di una valutazione sul rumore e sugli eventuali interventi di mitigazione a loro carico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA