Muore a 17 anni sul pizzo Porola, Ghisalba piange Diego. Incidenti in montagna, 12 vittime da inizio anno

VALBONDIONE. Dolore per la tragedia di Diego Sangalli, studente del «Secco Suardo», morto domenica 1° ottobre. Non era rientrato dall’escursione e la madre ha chiesto aiuto, il corpo individuato in un canale dall’elicottero dei vigili del fuoco. Il 2023 anno nero per gli incidenti in montagna.

Ancora una disgrazia in montagna. Sono 12 quest’anno le persone, molte delle quali giovani, che hanno perso la vita quest’anno sulle montagne bergamasche o che abitavano in Bergamasca e sono morte in escursioni fuori provincia. L’ultima vittima è Diego Sangalli, 17enne di Ghisalba, che frequentava il quarto anno con indirizzo musicale dell’istituto superiore «Secco Suardo» a Bergamo e sognava di iscriversi al Conservatorio. Il ragazzo, mentre era impegnato in un’escursione in solitaria sul pizzo Porola, è precipitato in un canalone impervio, che non gli ha concesso scampo.

Con la famiglia stava trascorrendo il weekend nella casa di villeggiatura a Valbondione. Era partito per l’escursione domenica mattina all’alba. Mentre saliva aveva telefonato ai genitori comunicando la posizione e l’orario di rientro. Ed è stato proprio il mancato rientro all’ora stabilita che ha allarmato la famiglia. Alle 15 la madre ha telefonato ai vigili del fuoco. A questo punto si è messa in moto la macchina dei soccorsi. L’elicottero dei vigili del fuoco è decollato da Varese e ha raggiunto la zona del Pizzo Porola, effettuando ripetuti sorvoli. Nel frattempo sono giunti in zona anche 12 tecnici della VI delegazione orobica del Soccorso alpino ed è stato allertato anche il Sagf (Soccorso alpino guardia di finanza) per procedere all’individuazione del segnale telefonico. Il corpo senza vita è stato individuato nel tardo pomeriggio dall’elicottero dei vigili del fuoco e recuperato dal 118. Diego lascia i genitori e la sorella maggiore. Era un bravissimo ragazzo, ricordano a Ghisalba, che frequentava l’oratorio, suonava la tuba nel corpo bandistico del paese ed era appassionato di montagna. La camera ardente è stata allestita nell’abitazione di via Cagnola 9 a Ghisalba.

Le altre vittime

A febbraio la tragedia che ha colpito la comunità di Almè: due amici, Christian Cornago, 35 anni, e Riccardo Farina, di 38, muoiono precipitando dal Grignone, nel Lecchese. Pochi giorni prima la scomparsa di Mauro Soregaroli, 64 anni, guida alpina, che era precipitato per 500 metri nel Cantone Vallese, in Svizzera. A marzo, una 53enne di Monasterolo, Gabriella Barbieri, era morta dopo un malore e un volo di 70 metri sul pizzo Redorta. Ad aprile, sulla cresta finale del pizzo del Diavolo di Tenda, muore precipitando Marcella Carubia, 49 anni, di Onore. A giugno, sul Lyskamm, nel massiccio del Monte Rosa, muore Angelo Panza, 67 anni, di Sorisole, notissimo nel mondo alpinistico.

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Sempre a giugno, in Svizzera, sul Gran Combin, perde la vita Walter Scarpellini, 42 anni, di Zanica, precipitando per 600 metri. Arriva l’estate e ancora vittime: in territorio di Branzi, nella zona del lago di Sardegnana, precipita in un burrone Emilio Gentile, medico 26enne di Lumezzane. A inizio agosto, scendendo dai Laghi Gemelli verso Mezzeno, in territorio di Roncobello, muore Francesca Tibaldi, 43 anni, di Cornaredo (Milano). A inizio settembre, sui Campanili delle Granate, nel massiccio dell’Adamello, in Val Camonica, muore precipitando Luca Capelli, 30enne di Almenno San Salvatore. Il 17 settembre scorso, un giovane del Soccorso alpino, Manuel Faustinelli, di 33 anni, era morto cadendo dalla parete nord della Presolana.

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