Nella Bergamasca 7 mila casi in due giorni. Pregliasco: «Saliranno ancora»

Altro record di contagi, aumentano i ricoverati. «La curva crescerà probabilmente per altre tre settimane».

Più di due nuovi positivi al minuto. L’orologio della pandemia a Bergamo, nel marasma di Omicron, cadenza un ritmo vertiginoso. A cavallo dell’anno nuovo, il territorio orobico ha proseguito nel ritoccare il record giornaliero di nuovi positivi: quasi settemila in 48 ore, esattamente 6.975 tra San Silvestro e Capodanno, appunto una media di oltre due contagi (2,4) ogni sessanta secondi. 3.429 casi il 31 dicembre e 3.546 il 1° gennaio, è questo l’ultimo miglio del virus in un crescendo che però proseguirà ancora. Con qualche oscillazione e «pausa» legata alle chiusure dei laboratori nelle feste, la curva s’attenuerà probabilmente solo dalla seconda parte del mese.

«Casi in crescita fino al 22»

«Le prospettive, secondo i modelli matematici, indicano ancora un periodo di crescita dei nuovi casi, almeno sino a una data vicina al 22 gennaio», stima il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Ircss «Galeazzi» di Milano : «Dopo quel punto, potrebbe essere possibile un lento miglioramento». Il quadro resta aspro sia su scala locale che regionale. La Lombardia ha toccato i 41.458 nuovi contagi il 31 dicembre e ne ha sommati sabato altri 37.270 (ma con 30mila tamponi in meno del giorno precedente), sfiorando le 80mila infezioni in due giorni: in tutta Lombardia, in sintesi, si macinano quasi 30 contagi al minuto. Una clessidra di infezioni che vede il tasso di positività ormai stabile attorno al 18%, quindi con un positivo ogni cinque tamponi eseguiti. L’incidenza regionale vola a 1.896 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, quella bergamasca ha varcato quota 1.000 a San Silvestro e ieri s’è attestata a 1.396.

Sui prossimi giorni, tra l’altro, si potrebbero leggere i riflessi della socialità di fine anno: «L’incremento così rapido dei contagi, oltre che di Omicron, è legato a ciò che stiamo vivendo in questo periodo: i viaggi, le feste, i baci e gli abbracci sono elementi facilitanti per il virus – riflette Pregliasco -. Sono inevitabilmente elementi di rischio, che preoccupano, e devono ricordarci come si debba, per quanto possibile, mantenere attenzione e buon senso».

La geografia del contagio

Dei 3.546 casi emersi ieri in Bergamasca, specifica l’Ats in una nota, 277 (l’8%) sono riferiti a minori di 12 anni. Ben 1.553 casi si sono registrati nel distretto di Bergamo Ovest (la Bassa), 1.204 nel distretto di Begramo Est (Val Seriana e Val Cavallina), 789 nel distretto di Bergamo (città, hinterland, Val Brembana e Valle Imagna). L’incidenza giornaliera dell’area Bergamo Ovest è pari a 32,1 casi ogni 10mila abitanti; il distretto di Bergamo e quello Bergamo Est sono a 31,2 casi ogni 10mila, la media provinciale è a quota 31,6. Solo 5 comuni su 243 sono rimasti Covid-free nell’ultima settimana; e sempre nell’ultima settimana si è viaggiato a una media di 2.196 nuovi casi al giorno.

Gli ospedali, costante crescita

Se i contagi dilagano, gli ospedali crescono a minor velocità. «C’è sicuramente però un incremento anche della pressione ospedaliera – rileva Pregliasco -, e anche delle terapie intensive: lì, il 70% dei pazienti non è vaccinato e si vede. Senza non vaccinati, saremmo ancora in zona bianca. Omicron sembra comunque dare indicazione di avere effetti meno gravi, soprattutto lo è in quella quota di soggetti vaccinati: se il vaccino può non evitare l’infezione, contribuisce a ridurre sensibilmente la sintomatologia o addirittura a evitarla».

Nelle terapie intensive lombarde si contano ora 222 pazienti (+1 rispetto al 31 dicembre e complessivamente +18 rispetto al 30 dicembre) e 1.945 nei reparti ordinari (+86 rispetto al 31 dicembre e complessivamente +114 rispetto al 30 dicembre). Si alza l’asticella anche nelle strutture bergamasche, dove i ricoverati sono circa 170: al «Papa Giovanni» sono ora 80 i pazienti ordinari (erano 67 il 30 dicembre) e 17 quelli in terapia intensiva (erano 18 il 30 dicembre); salgono a 30 i ricoverati all’ospedale di Alzano Lombardo dell’Asst Bergamo Est (erano 28 il 30 dicembre); l’Asst Bergamo Ovest il 30 dicembre contava 29 ricoverati a Treviglio, oltre a 11 a Romano nei posti per sub-acuti. A fronte di questi numeri e in linea con le precedenti indicazioni della Regione, saranno aggiunti ulteriori posti letto nelle Asst. In campo ci sono anche i privati accreditati: domani Humanitas Gavazzeni attiverà altri 6 posti letto (ne aveva attivati già 6 il 30 dicembre), sempre da domani il Policlinico San Marco (Iob-Gruppo San Donato) avvierà l’attivazione di un totale di 33 postazioni per sub-acuti.

In Lombardia sabato 1 gennaio si sono contati 14 decessi causati del Covid, dopo i 37 del 31 dicembre; in Bergamasca la giornata di San Silvestro ha visto una vittima del virus, mentre per sabato non sono disponibili i dati provinciali .

La «convivenza» con il virus

Anche il 2022, prevede Pregliasco, sarà un anno di convivenza col virus: «L’andamento della pandemia è un continuo oscillamento, come le onde di uno stagno dopo che ci si lancia un sasso: alcune oscillazioni saranno più favorevoli, come in estate, e altre meno. Dovremo affrontare questa situazione ancora per un po’». Fondamentale è la vaccinazione dei bambini: «Assolutamente – sottolinea Pregliasco -. Anche per loro il Covid può avere effetti pesanti, tipici e anzi superiori di altre patologie per cui li vacciniamo, come il morbillo o la varicella. La vaccinazione anti-Covid li protegge da questi rischi e contribuisce a ridurre più in generale la circolazione virale».

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