Precipita per sette metri mentre lavora su un tetto

INCIDENTE. Infortunio nel Mantovano, l’operaio di 35 anni è caduto da un lucernario. Il cantiere di una ditta di Levate.

Era al suo primo giorno di lavoro, che però si è concluso nel peggiore dei modi. Precipitato per sette metri dal tetto di uno dei capannoni dell’«Amica Chips», ora un 35enne operaio di origine senegalese è in rianimazione agli Spedali Civili di Brescia, dove è giunto in codice rosso. Il grave infortunio si è verificato sabato 9 dicembre verso le 9,30 del mattino nella sede dell’azienda alimentare, in via Mattei.

Stando a quanto ricostruito dai tecnici della medicina del lavoro dell’Ats, l’operaio era insieme a cinque colleghi sul tetto di una delle strutture di pertinenza dell’Amica Chips. Il gruppo di operatori, dipendenti di una ditta di Levate, stava sostituendo i lucernari sulla copertura dell’azienda.

Ad un tratto però, mentre il 35enne si trovava vicino ad uno dei lucernari da sostituire, è precipitato all’interno del capannone. Una caduta di sette metri con l’operaio che è andato a schiantarsi al suolo nello stabilimento alimentare. In quel momento all’interno non c’era nessuno, dal momento che gli operai di Bergamo stavano lavorando nei momenti di fermo dello stabilimento.

Subito è scattato l’allarme, lanciato dai colleghi del 35enne. Sul posto sono arrivati carabinieri, tecnici della medicina del lavoro e il 118. Preso immediatamente in carico, il 35enne con tutte le cautele del caso è stato caricato in ambulanza e portato in codice rosso agli Spedali Civili di Brescia. I medici hanno riscontrato un trauma cranico e diverse lesioni dovute alla caduta. Ora si trova in rianimazione e la prognosi è riservata. Da parte di Ats intanto gli accertamenti vanno avanti. Il 35enne, che comunque sarebbe sempre rimasto vigile e cosciente, nel momento dell’infortunio era privo di documenti e di conseguenza la sua identità non è ancora stata del tutto accertata.

Sono inoltre in corso verifiche sulla sua assunzione nella ditta bergamasca. L’Ats dovrà accertare anche l’esatta dinamica dell’accaduto. I colleghi erano in sicurezza con cinture e imbragature necessarie, ma al momento non è dato sapere se anche il 35enne avesse indossato i dispositivi necessari.

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