Rapina alla sede della «San Rocco». Via l’incasso, poi si dilegua in bici

CIVIDATE. Un malvivente ha preso 400 euro. Spintonato il presidente: «Un danno, ma non lasciamo soli chi conta su di noi».

Rapina lunedì, a Cividate, nella sede della storica associazione «San Rocco», che da 20 anni si occupa, con la sua decina di volontari, di trasporti sanitari: un uomo, spintonando il presidente Daniele Guzzi, di 79 anni, si è impossessato dell’incasso di dieci giorni di attività, circa 400 euro. Tutto è avvenuto in via Marconi, intorno alle 16,30. «Ero in associazione – racconta Guzzi – e mentre verificavo l’incasso, mi sono trovato di fronte un uomo con il volto travisato e un cappello: si vedevano solo gli occhi». Il presidente dell’associazione ha subito capito le sue intenzioni: «Gli ho detto che non potevo dargli nulla perché non erano soldi miei.

Allora ho visto che ha iniziato ad agitarsi, mi ha dato uno spintone e ha afferrato i soldi: 410 euro sui 416 che avevamo in cassa: ha lasciato le monetine». Guzzi non si è perso d’animo: ha percorso il corridoio che nella sede dell’associazione porta all’ingresso: voleva chiudere la porta per bloccare dentro il rapinatore. Il malvivente ha capito le sue intenzioni e gli è corso incontro: i due hanno iniziato a spingersi. Il presidente della «San Rocco», nonostante la sua età, ha tenuto testa al rapinatore. «Poco dopo però – continua il 79enne – non ce l’ho più fatta e così è riuscito a scappare. Sfortuna vuole che all’inizio delle scale che potano alla nostra sede si trovasse la bici di un nostro socio. Così il malvivente ha rubato anche quella ed è scappato via velocemente.

Ho provato a seguirlo per vedere dove andasse ma alla fine mi sono arreso». Per l’associazione «San Rocco», che svolge mediamente 15 servizi al giorno trasportando persone negli ospedali del circondario ma anche fuori provincia, la rapina è un brutto colpo. E fa seguito al furto di un telefonino messo a segno tre mesi fa da un altro uomo che, a volto scoperto, era entrato ancora per chiedere dei soldi. «Quattrocento euro – afferma ancora Guzzi – ci sarebbero serviti per pagare il carburante dei nostri cinque mezzi per metà mese». Il presidente e i volontari non hanno, comunque, interrotto la loro attività: «Metteremmo in difficoltà – conclude – le numerose persone che contano su di noi».

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