Tutti pazzi per il cubo di Rubik a Treviglio - Foto
LA GARA. La città di Treviglio ospita dal 6 all’8 dicembre il Campionato Italiano di Cubo di Rubik, che per il secondo anno consecutivo trova sede a TreviglioFiera.
Treviglio
L’evento, organizzato da Cubing Italy in collaborazione con Spin Master e riconosciuto dalla World Cube Association, ha richiamato quasi 300 concorrenti da tutta Italia e dall’estero. Per tre giorni Treviglio diventa cosi il centro nazionale dello speedcubing, con gare che spaziano dalle discipline tradizionali alle prove più tecniche, come la risoluzione a una mano o bendati.
La competizione assegnerà il titolo di Campione Nazionale di Rubik’s 2025 nella categoria 3x3x3, oggi detenuto dal romano Valerio Locatelli, presente per difendere il primato. In programma anche le finali delle numerose specialità ufficiali, che includono cubi di diverse dimensioni e varianti considerate tra le più impegnative della disciplina. «Le basi per questa disciplina sono l’allenamento costante e la forza d’animo: non bisogna mai scoraggiarsi davanti alle difficolta e nel caso non arrivino risultati immediati - rivela il Campione italiano 2024 Valerio Locatelli - arrivando a livelli alti i miglioramenti sono sempre più piccoli, e per migliorare bisogna allenarsi sempre di più e in modo più specifico».
La forte adesione conferma la crescita dello speedcubing, pratica sportiva che dagli anni ottanta ha costruito un circuito internazionale strutturato e regolato dalla World Cube Association. Il torneo di Treviglio si inserisce in un contesto globale che continua ad ampliarsi e che trova grande seguito anche online, dove il cubo di Rubik mantiene un ruolo centrale. «Questo è un evento molto importante, perchè vengono assegnati i titoli nazionali ma anche per chi non compete per vincere è comunque un momento di ritrovo e condivisione - spiega Elisa Gasperotti, Delegato WCA e Responsabile dell’evento - in generale per tutti i partecipanti un evento di questo tipo è anche un modo per coltivare nuove amicizie ed espandere i propri orizzonti».
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