Voglia di volare in crescita, sulle ali degli ultraleggeri

CARAVAGGIO. L’attività al campo volo delle cascina Reina è aumentata: 60 soci e 12 iscritti al corso. Il titolare della scuola: l’avioturismo è sempre più frequente, si possono raggiungere il sud Italia e località europee con costi inferiori all’auto.

«In quattro ore e spendendo 80 euro di benzina sei in Puglia. Altro che in macchina…». Alessio Pengue, pilota di 40 anni di Treviglio, titolare della Scuola Volo Caravaggio, dà subito l’idea delle prospettive offerte dai mezzi ultraleggeri. Il campo Volo di Caravaggio, che si trova alla cascina Reina in via Bariano - l’unico attivo in pianura - sta sempre più aumentando il traffico: gli aerei ultraleggeri (con 600 chilogrammi di massa al decollo) sono spesso usati da persone che alla domenica vogliono farsi un giro panoramico rimanendo relativamente nelle vicinanze. Ma c’è chi si spinge più in là. «Sta crescendo l’avioturismo - afferma Pengue - : gli ultraleggeri sono ormai degli aerei di linea in scala ridotta con tutte le relative tecnologie. Dopo essere decollati si può inserire il pilota automatico fino all’atterraggio. E ciò permette in poche ore di raggiungere in maniera rilassata il sud Italia o anche le principali capitali europee, non spendendo più della macchina in benzina e non dovendo perdere tempo nel check in aeroporto: vieni a Caravaggio con amici e valige e decolli». E con gli ultra leggeri puoi atterrare in qualsiasi campo volo (aree idonee al decollo e all’atterraggio di aeromobili), nelle avio superfici (stesso tipo di aree, ma sottoposte all’autorizzazione dell’Enac), negli aeroporti minori e persino in qualcuno di quelli maggiori (Orio al Serio, visto il suo alto traffico di voli di linea, è escluso).

Associati e investimenti

Sono attualmente una sessantina i soci della Scuola Volo Caravaggio (affiliata all’ente Aeroclub Italia) e una ventina gli aerei di proprietà che si trovano negli hangar del Campo volo Caravaggio. Una nicchia se si pensa che i piloti attivi in Italia sono 12mila. Ma i numeri della realtà caravaggina sono in crescita grazie alla sua posizione baricentrica nella pianura padana. E grazie agli investimenti di Pengue e soci stanno sostenendo dopo essere subentrati nel 2016 nella conduzione della Scuola Volo Caravaggio (prima era Sergio Salgaro noto per aver organizzato anni fa l’evento «Caravaggio in volo» che aveva richiamato centinaia di appassionati). Tra gli investimenti c’è l’acquisto dei tre aerei (dei Bristell), usati per le lezioni necessarie ad acquisire il brevetto di volo base per aerei leggeri e ultraleggeri (servono 70 ore di teoria e 16 ore minime di pratica per accedere all’esame). Con in tasca il brevetto si può poi volare da soli, negli spazi aerei consentiti ossia quelli non sottoposti ai controllori del traffico aereo di linea.

Scuola e costi

Nell’ultimo corso tenuto dalla Scuola Volo Caravaggio sono stati 15 i partecipanti, un numero elevato se si considera che la media a livello nazionale è solitamente di cinque: «Il nostro settore è in crescita – afferma ancora Pengue – perché si inizia a capire che i costi per iniziare non sono così elevati come si potrebbe pensare. Anche se si vuole acquistare un ultra leggero i prezzi non sono proibitivi. C’è un buon mercato dell’usato: si riesce a comprarne uno con 50mila euro, quindi come un’auto». E per la sicurezza esistono dispositivi specifici: i nuovi ultraleggeri hanno anche un paracadute che in casi davvero estremi (come la perdita di un’ala) si può aprire per far atterrare l’aereo delicatamente a terra.

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