Apre «Placàt», un soggiorno nel verde all’insegna del turismo lento

Bossico L’eco-campeggio è stato ideato da due architetti del paese. Ospita 50 persone e propone escursioni e corsi in collaborazione con le realtà locali

Un luogo in cui rigenerarsi, uscendo dai ritmi frenetici a cui la vita moderna ci costringe. È la proposta dell’eco-campeggio «Placàt» di Bossico che ha aperto i battenti in questo fine settimana. Dopo i mesi di avviamento nel 2021, questa è la prima vera estate in cui Davide e Elena Arrighetti, due giovani architetti del paese dell’alto Sebino, vedono concretizzarsi il loro sogno imprenditoriale e personale: mettere le bellezze naturali di Bossico a disposizione di chi vuole riscoprire il rapporto con la natura come elemento di benessere e di riposo. «Placàt – spiega Davide – è una parola del dialetto gaì, l’esperanto dei pastori, che significa “nascosto”. L’avevamo scelta per identificare un collettivo avviato con alcuni amici nel 2018 per riportare alla luce le bellezze nascoste di Bossico. In latino, è voce del verbo placare. L’abbiamo mantenuta per identificare questa attività rivolta a chi vuole stare in compagnia, condividendo spazi e servizi». I due professionisti hanno vinto un bando del Comune di Bossico per avere in concessione per 10 anni una porzione di bosco in località Gavazzano insieme al «chiosco», struttura inutilizzata per decenni.

Dal punto ristoro alla struttura geodetica

L’estate scorsa avevano aperto un primo punto ristoro, i mesi fra il 2021 e il 2022 sono serviti invece per recuperare l’edificio già esistente e realizzare i locali di servizio con le docce per gli utenti del campeggio. «Possiamo ospitare – aggiunge Elena – fino a 50 persone: abbiamo installato tre tende fisse e nelle prossime settimane monteremo una struttura geodetica, progettata da noi e realizzata da un’impresa di Bossico». Proprio la collaborazione con il territorio è un altro dei leit-motiv di Plàcat: «Nel nostro punto ristoro – aggiunge Davide – si trovano prodotti delle aziende agricole di Bossico, pane, birre e vini che arrivano da realtà vicine al nostro paese. Non proponiamo ristorazione, ma mandiamo i nostri campeggiatori nei ristoranti di Bossico». «Le attività – aggiunge Elena – sono sviluppate con altri soggetti del territorio: le escursioni in e-bike, lo yoga, i corsi per riconoscere le erbe spontanee commestibili, sono effettuate tutte in collaborazione con altre realtà che credono nel turismo lento e sostenibile».

Le rete locale e le iniziative

Elena e Davide si sono preparati a lungo per questo momento. Una laurea in architettura in tasca, che gli serve per ideare e sviluppare le strutture dell’eco-campeggio, un’esperienza di lavoro a Vancouver, e poi la decisione di investire su Bossico. Elena è diventata accompagnatrice di media montagna, Davide di e-bike; nel progetto di Placàt finora hanno creduto la Fondazione Cariplo, la Fondazione Garrone, il Gal Valle Seriana e Laghi Bergamaschi, il Cai di Bergamo. Tanti i progetti per il futuro, tra cui le case sospese sugli alberi per offrire soggiorni davvero unici e particolari. Già dalle prossime settimane invece, concerti, esposizioni di prodotti artigianali, una settimana di «wild camp» per i ragazzi interessati a un centro estivo a stretto contatto con la natura e altro ancora. Il sito internet www.placat.it e i contatti sui social network sono gli strumenti che «Placàt» usa per far conoscere le sue proposte.

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