Caccia, trappole illegali e armi non custodite: controlli in provincia

Continua senza sosta nella stagione venatoria l’attività della Polizia provinciale con particolare riguardo alla tutela fauna selvatica e prevenzione del bracconaggio.

In particolare per quanto riguarda l’uccellaggione, ovvero la cattura di piccoli uccelli con l’uso di reti o trappole per essere utilizzati come richiami vivi nella caccia o consumati, gli illeciti sanzionati sono stati numerosi nelle ultime settimana:

A Solto Collina gli agenti della Polizia provinciale hanno individuato un operaio addetto alla manutenzione di un fondo che ha posizionato ben 20 trappole a scatto denominate comunemente “sepì” per la cattura di piccoli uccelletti, come i due pettirossi ritrovativi intrappolati. A Gandosso, sono stati rinvenuti 14 uccelletti, congelati e spiumati per essere consumati, nel freezer di una persona che aveva esposto sul terrazzo della propria abitazione due gabbie trappola con una pania invischiata e sette uccelli da richiamo della specie lucherino.

A Costa Volpino, in un terreno recintato e adibito a coltivazioni orticole, è stato scoperto un impianto abusivo per la cattura di piccola avifauna migratoria, costituito da una rete verticale a tramaglio e da diverse trappole a scatto. In collaborazione con il Corpo intercomunale di Polizia locale Alto Sebino, è stato identificato il responsabile dell’illecita attività, un residente a Pisogne, che si è conclusa con il sequestro della rete, dei mezzi vietati e di un esemplare vivo di Pettirosso, liberato nell’immediatezza dalla Polizia provinciale.

Armi sequestrate

I controlli sulla caccia hanno portato anche denunce per l’omessa custodia di fucili e per l’uso di mezzi vietati, come i “phonophil” (richiami acustici elettromagnetici) che attirano l’avifauna procurando inutili e antisportive stragi. In particolare si segnala un caso a Foresto Sparso, dove tale mezzo è stato usato senza freno presso un appostamento fisso di caccia. Nell’occasione gli agenti provinciali hanno sequestrato anche tre fucili semiautomatici senza la limitazione prevista a soli due colpi, quindi mezzi vietati.
I controlli dell’attività venatoria hanno portato altresì alla denuncia di un cittadino di Grumello del Monte per omessa custodia del fucile, lasciato incustodito in un capanno nelle adiacenze della propria abitazione.

Infine altre infrazioni sono stata comminate in particolare per il mancato rispetto delle distanze da immobili o abitazioni ai fini della tutela della pubblica sicurezza. I responsabili di tali infrazioni sono stati indagati e deferiti all’autorità giudiziaria per i relativi reati.

Si ricorda che per i reati di uccellagione è prevista la sospensione della licenza di caccia per 10 anni con il sequestro immediato di quanto catturato e dei mezzi utilizzati.In alcuni casi è stato applicato il reato di maltrattamento degli animali con sanzioni previste da 5 a 30 mila euro, poiché queste pratiche - in particolare quando si usano reti e trappole a scatto- causano sofferenze aggiuntive agli uccelli (articolo 544 ter del Codice Penale).

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