Sette famiglie fuori dalle abitazioni
Vigolo trova casa per tutti gli sfollati

I proprietari di sette alloggi hanno messo a disposizione le case a chi ha dovuto lasciare le proprie abitazioni in località Squadre, al centro della frana.

A Vigolo le sette famiglie della località Squadre al centro del movimento franoso, hanno già trovato una sistemazione: «In un primo tempo - racconta il vicesindaco Giambattista Bettoni - sembrava che non corressero alcun pericolo, tant’è che le avevamo rassicurate. Invece nel giro di 24 ore la situazione si è aggravata fino alla decisione di evacuare chi correva seri rischi».

Per le persone - in tutto una ventina - sono già state trovate soluzioni: «La risposta della comunità di Vigolo è stata incredibile: sono stati subito messi a disposizione sette alloggi che ci hanno consentito di sistemare in paese tutti gli sfollati».

Intanto, per Parzanica, all’indomani del vertice di Tavernola, la Protezione civile è già all’opera per rendere agibile la via Coldironi-Bratta. La strada agrosilvopastorale consente a Parzanica di uscire, seppure con un percorso lungo e non agevole, dall’isolamento. Da Parzanica si può infatti raggiungere il Col de Rú, scollinare alla Bratta di Vigolo e da lì raggiungere Tavernola e i Comuni del Basso Sebino.

La gravità della situazione ha fatto tramontare l’ipotesi di poter aprire per alcune ore del giorno il transito lungo la provinciale 78 e anche lungo il raccordo a lago. La ripida mulattiera di Portirone che sale alla località Spiglia presenta problemi di sicurezza non facilmente risolvibili. E i disagi sono tanti.

Sul tavolo da anni
«Da anni chiediamo al Comune di mettere in sicurezza alcuni tratti privi di protezione. Ci avessero dato retta, il tracciato poteva essere utile per questa emergenza» sottolinea Loretta Bettoni. In difficoltà per consegne e rifornimenti la ditta di Franca Danesi: operativa dal 1984 con tre dipendenti, assembla appendiabiti per conto terzi. Oltre ai tre dipendenti, ma ora anche la titolare con il marito Tarcisio Rinaldi. Dicono i titolari: «Siamo scesi con la Panda a Portirone lungo la mulattiera per consegnare alcuni cartoni che dovevano andare in Olanda, ma i nostri carichi hanno bisogno di camion. Lavoriamo da quarant’anni e non abbiamo mai preteso nulla, ma se la cosa va per le lunghe non so cosa faremo».

I problemi sono seri e purtroppo senza vie d’uscita se le cose dovessero andare per le lunghe. Per ora gli sforzi sono concentrati sulla via Coldironi-Bratta, come è stato stabilito nell’incontro istituzionale di mercoledì, dove la presidente del Bim Adriana Bellini ha messo a disposizione di Parzanica 50 mila euro.

Già sabato una trentina di volontari coordinati da Francesco Morzenti inizieranno a tagliare la vegetazione sulle sponde laterali della strada che da Parzanica sale al Col de Rù e a effettuare i lavori preliminari per l’esecuzione degli interventi che sta predisponendo la Comunità montana dei laghi bergamaschi. «Questa è una priorità. Ho incaricato i tecnici di concentrarsi su questo problema» rassicura Bellini che è anche sindaca di Credaro.

Lavoro di squadra
Al lavoro anche il sindaco di Vigolo, Gabriele Gori, che ha messo a disposizione uomini di Protezione civile e mezzi. Nella mattinata di ieri si è recato in sopralluogo per esaminare il da farsi. Intanto Morzenti ha già ottenuto il via libera dalla Forestale per il taglio delle piante: «Si sta facendo il possibile per accelerare i tempi».

Il gruppo di minoranza «Forza popolare per Parzanica», per tramite del capogruppo Corrado Danesi tende la mano al sindaco Battista Cristinelli. Lo fa con una lettera, invitandolo a costituire con urgenza un’unità di crisi locale, chiedendo di farne parte, per gestire e coordinare le richieste dei cittadini, preoccupati per le condizioni di isolamento. «Il momento è difficile – scrivono –, ma riteniamo che con il contributo di tutti si possano gestire gli inevitabili disagi destinati a non risolversi nel breve tempo, vista la gravità della situazione».

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