Grumello, coltivava marijuana tra balcone e giardino: sequestrati 50 chili

LA SCOPERTA. L’operazione di carabinieri e Polizia locale: denunciato 62enne. In una stanza anche un essicatoio artigianale e diecimila euro in contanti.

Grumello del Monte

Una vera e propria coltivazione di cannabis, abilmente nascosta tra il giardino, il balcone e una stanza adibita a essiccatoio all’interno di un’abitazione, per circa mezzo quintale di marijuana. È stata scoperta nei giorni scorsi nella campagna di Grumello del Monte, in una zona periferica. A individuare e sequestrare l’ingente quantitativo di sostanza stupefacente sono stati i carabinieri della stazione di Grumello, in collaborazione con la Polizia locale, nell’ambito di un’operazione di controllo del territorio per prevenire e contrastare il consumo e lo spaccio di droga. Nei guai il 62enne che vive nella casa ispezionata: incensurato e disoccupato, per lui è scattata una denuncia a piede libero per coltivazione illecita di droga.

50 chili di marijuana

I carabinieri e gli agenti sono entrati in azione giovedì 2 ottobre. Nel corso del controllo e della successiva perquisizione domiciliare le forze dell’ordine hanno individuato diverse piante coltivate all’aperto, all’interno di vasi disposti nel giardino e sul balcone dell’abitazione. All’interno della casa, in particolare in una stanza trasformata in un essiccatoio artigianale, sono stati rinvenuti sistemi per far seccare la marijuana, che era già stata accumulata anche in alcuni sacchi. Al termine dell’operazione ne sono stati sequestrati dieci (grossi) contenenti foglie e infiorescenze di marijuana, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi.

Indagini sui contanti rinvenuti

Durante la perquisizione, i carabinieri e gli agenti della Polizia locale hanno rinvenuto anche diecimila euro in contanti. Il 62enne avrebbe giustificato il possesso del denaro dichiarando che si tratta del ricavato della vendita di un terreno agricolo. Tuttavia, considerato il contesto della scoperta, non mancano i dubbi sull’effettiva provenienza del denaro, tanto che le indagini sono ancora in corso.

Le dimensioni dell’essiccatoio e la quantità di marijuana fanno pensare a una produzione che non può fare il pari con l’utilizzo «personale» della cannabis

Secondo chi indaga, l’attività di coltivazione era avviata da tempo, probabilmente con l’obiettivo di immettere la sostanza stupefacente sul mercato locale dello spaccio. Le dimensioni dell’essiccatoio e la quantità di marijuana sequestrata, infatti, fanno pensare a una produzione che non può fare il pari con l’utilizzo «personale» della cannabis.

I controlli dei carabinieri e della Polizia locale, che stanno collaborando contro lo spaccio di stupefacenti e per prevenire i fenomeni legati alla droga, hanno annunciato che i controlli proseguiranno intensamente anche nelle prossime settimane su tutto il territorio. Le autorità invitano anche i cittadini a segnalare in modo tempestivo eventuali situazioni sospette e a collaborare con le forze dell’ordine per garantire la sicurezza delle comunità.

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