L’appello di Enrica: «Ero stata adottata, dopo la scoperta cerco il mio gemello»

Enrica Locatelli cerca il fratello, dovrebbe essere nato in Paraguay 40 anni fa. Di Costa Volpino, la donna ha appreso di recente le sue vere origini: il caso trattato anche dalle «Iene».

«Ho scoperto a quarant’anni di essere stata adottata. Ora cerco il mio fratello gemello, che non sapevo di avere, proprio così come gli altri miei cinque, tra sorelle e fratelli, che ho conosciuto in un recente viaggio in Paraguay, dove sono nata». L’appello, commosso, arriva da Enrica Locatelli, quarantenne, a tutti gli effetti bergamasca, ma che ha saputo soltanto dopo la morte dei genitori – papà Pierantonio Locatelli e mamma Rosa Bardelle, entrambi di Bergamo, scomparsi nel 2008 e 2012 – di essere sì nata nello Stato sudamericano, come è sempre risultato sui suoi documenti (e come ha sempre sospettato per i suoi lineamenti, ma i genitori hanno sempre negato, finché un familiare le ha raccontato tutto), ma in una città diversa.

E, soprattutto, nata non da quella che ha sempre ritenuto essere la sua mamma naturale (che le ha sempre detto di averla partorita durante un viaggio ad Asunción), bensì da Virginia Benitez, paraguayana morta 6 anni fa. Un caso che si è tinto rapidamente di giallo e che hanno raccontato mercoledì sera anche le «Iene»: è infatti emerso che sarebbe stata affidata ai suoi genitori da un sacerdote veneto, padre Attilio, attivo in missione da oltre quarant’anni proprio in Sudamerica. Un’adozione, però, che non risulta da alcun documento, tanto che Enrica – che oggi vive a Costa Volpino con la famiglia – sugli atti risulta essere a tutti gli effetti figlia della coppia di Bergamo. Tuttavia, tramite alcune foto trovate tra in una valigetta tra gli scatoloni del box dei genitori, è risalita a due sacerdoti, tra cui proprio padre Attilio, che ha voluto incontrare in un convento a Bussolengo, dov’era rientrato dal Paraguay (giovedì è poi tornato in Sudafrica). Ma a lei e all’inviato Andrea Agresti il sacerdote ha negato tutto. Ad accusarlo c’è però la sorella naturale maggiore di Enrica, che lo ha riconosciuto in una foto. È stata lei a riferire che, quarant’anni fa, alla sua famiglia non solo era stata portata via Enrica, nata Maria Digna, ma anche un gemello, nato Digno, forse oggi residente come lei nella Bergamasca. Di qui l’appello: «Dovrebbe essere nato il 13 dicembre 1980, o comunque in quel periodo, e soprattutto somigliarmi molto».

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