Lovere, nel lago arriva il cestino mangia plastica: «Nuovo passo verso la sostenibilità»

Dalla «Riserva della biosfera» il dispositivo per il recupero dei rifiuti che sarebbero mangiati dai pesci. Il sindaco: la scelta del luogo frutto di una valutazione tecnico-ambientale.

Qualche anno fa la Goletta dei laghi di Legambiente aveva verificato la presenza di microplastiche nel lago di Iseo scoprendo che, fino a una profondità di 70 metri, c’è una densità media di oltre 40 mila particelle per chilometro quadrato. In particolare, l’area più esposta a questo problema, è la fascia di lago compresa tra Lovere e Pisogne, dove il fiume Oglio arriva dalla valle Camonica e si immette nel Sebino. Un tentativo concreto per arginare questo problema arriva dalla Riserva della biosfera «Valle Camonica – Alto Sebino» riconosciuta nell’ambito del programma Mab dell’Unesco che comprende anche i comuni bergamaschi di Rogno, Costa Volpino e Lovere. Ieri mattina la Comunità montana di Valle Camonica, l’ente gestore della riserva, ha consegnato un «cestino mangia plastica» al Comune di Lovere e due al Comune di Pisogne per posarli nelle acque del Sebino e recuperare i rifiuti che rischiano di essere mangiati dai pesci. Si tratta di cestini galleggianti in grado di raccogliere fino a 1,5 chilogrammi di plastiche e microplastiche al giorno e di assorbire sversamenti di olii e idrocarburi grazie alla presenza di filtri assorbenti riutilizzabili, prodotti da una start-up bresciana.

«Questa iniziativa – ha spiegato Mirco Pendoli, assessore all’Ambiente ed ecologia della Comunità montana di Valle Camonica – è un piccolo ma ulteriore passo lungo il cammino verso la sostenibilità che la nostra Riserva della biosfera intende proseguire negli anni, grazie a un ampio ventaglio di azioni e progetti che si pongono l’obiettivo di conciliare la qualità ambientale del territorio con l’economia e con l’equità sociale, per garantire ai giovani di crescere, lavorare, vivere in uno scenario migliore di quello attuale». Quella dei cestini mangiaplastica è una proposta che potrebbe essere esportata a tutti i comuni del Sebino, ma da ieri mattina l’iniziativa può iniziare a migliorare la qualità delle acque del lago partendo dai porti di Cornasola a Lovere e da quelli di Pisogne.

«L’adozione del cestino mangia plastica – commenta Giovanni Guizzetti, assessore all’Ambiente del Comune di Lovere - rientra in un progetto più ampio denominato “Plastic free” costituito da una serie di iniziative per sensibilizzare la popolazione sull’importanza del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, ma anche a ridurre la produzione e l’utilizzo della plastica monouso». «Non è casuale aver installato nel porto di Cornasola il cestino mangiaplastica – aggiunge il sindaco Alex Pennacchio - ma frutto di una valutazione tecnico-ambientale che, sulla sponda loverese, ha consentito di individuare un’area soggetta al deposito di plastiche e alghe a causa di particolari correnti. Il dispositivo, controllato dalla società L’Ora, costituisce un primo passo verso la riduzione dell’inquinamento da plastiche, microplastiche e idrocarburi nel nostro lago». «Il progetto – conclude Sara Raponi, assessore al Turismo di Lovere - unitamente alla recente installazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche, conferma l’attenzione verso le tematiche green e la polifunzionalità del Porto turistico come luogo dove la pratica dello sport si coniuga con la salvaguardia dell’ambiente e l’inclusività sociale, come testimoniato dal recente progetto Sport senza barriere».

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