Cronaca / Val Calepio e Sebino
Mercoledì 26 Novembre 2025
Tavernola, di nuovo alla carica per l’antenna 5G: «Area agricola, troviamo altre soluzioni»
IL CASO. Un’altra istanza presentata da Inwit: il Tar ha annullato il vecchio «no» del Comune. Il sindaco ribadisce l’inedificabilità di quel terreno in zona Prespino, aprendo a un confronto.
Tavernola
Un’antenna alta quasi trenta metri per il 5G, affacciata sul lago e in un terreno nei pressi di diverse abitazioni e della casa di riposo. Inwit Spa ci riprova: dopo che la prima richiesta era stata bocciata dal Comune di Tavernola, ma il Tribunale amministrativo regionale aveva accolto il ricorso della società, di recente la Spa ha presentato una nuova istanza allo Sportello unico per le attività produttive della Comunità dei Laghi bergamaschi, chiedendo (di nuovo) il via libera per l’installazione di un impianto di teleradiocomunicazione per la telefonia mobile nella frazione di Cambianica, in zona Prespino. E ora l’amministrazione comunale è di nuovo alle prese con la questione dell’antenna su un terreno per altro «agricolo e inedificabile», come ricordato dal sindaco Roberto Martinelli.
Nel 2023 il primo «no»
La richiesta si inserisce nell’ambito del «Piano Italia 5G» del Pnrr. Già nel 2023 l’allora sindaco Joris Pezzotti aveva detto «no» all’infrastruttura per le telecomunicazioni. Poi a dar battaglia era stato Martinelli: lo scorso anno il Comune aveva trasmesso il «parere negativo» al Suap della Comunità montana, nell’ambito della conferenza dei servizi, richiamando possibili ricadute ambientali negative sugli agglomerati urbani vicini, oltre ad alcuni vincoli e norme tecnico attuative del Piano di governo del territorio, che vietano l’edificabilità su quel terreno, attualmente a destinazione agricola. Ma la società (con Inwit c’era anche Fibercop) aveva impugnato il diniego innanzi al Tar di Brescia, chiedendone l’annullamento. E il ricorso in primavera è stato accolto.
La nuova istanza
Forte della sentenza del Tar, Inwit a metà novembre ha ripresentato l’istanza per l’installazione dell’antenna 5G, in pratica riformulando la precedente richiesta, tesa a collocare sull’area acquistata da un privato un palo da circa 24 metri di altezza e con un pennone di circa 4 metri. L’infrastruttura, ancorata a una base in cemento armato, dovrebbe quindi ospitare antenne e parabole per il trasferimento dei dati via etere.
«Area inedificabile»
In attesa della nuova conferenza dei servizi, il sindaco ribadisce: «Premesso che il nostro approccio non è pregiudiziale, ribadiamo tuttavia che la collocazione dell’impianto in quell’area confligge con le norme tecniche attuative (Nta) del Pgt, che valgono per tutti, privati e non. Quell’area agricola infatti è inedificabile». E poi la proposta: «Troviamo soluzioni alternative. Esamineremo a fondo la questione con i nostri tecnici e avvocati per stabilire il da farsi». La documentazione relativa all’istanza sull’antenna 5G è consultabile in Comune e in Comunità montana. I portatori di interesse, quindi residenti o proprietari confinanti con il terreno, possono depositare memorie e osservazioni entro la fine del mese.
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