Cronaca / Val Calepio e Sebino
Lunedì 08 Dicembre 2025
Tra Sarnico e Paratico in venticinque anni
tremila nuove case
I NUMERI. Via le fabbriche, spazio a rigenerazioni e lottizzazioni. Grande crescita del residenziale, anche per il mercato internazionale.
Dall’inizio del nuovo secolo Sarnico ha visto nascere circa un migliaio di nuove unità abitative. Per lo più appartamenti. Paratico, invece, dati dell’Ufficio tecnico alla mano, ha assistito a 4mila interventi di riqualificazione, costruzione o rigenerazione urbana. Di questi, però, «poco più della metà riguardano nuove abitazioni», precisa il sindaco Carlo Tengattini. Tirando le somme, in venticinque anni nei due Comuni del Basso Sebino, uniti dallo storico ponte quasi a formare un unico agglomerato urbano, sono sorte circa tremila nuove case. A fronte di una popolazione che è cresciuta del 21% a Sarnico (da 5.661 a 6.852 residenti) e del 50% a Paratico (da 3.339 a 5.024). E l’interesse per gli alloggi arriva anche dall’estero.
In trasformazione
Ma i numeri raccontano solo una parte della storia. L’altra è stata letteralmente costruita a suon di ruspe e cazzuole. Giù gli edifici industriali e artigianali, su i condomini, le ville e le villette. E anche oggi basta affacciarsi dai Tengattini di Paratico per avere conto dei grossi cantieri attivi a Sarnico: in ognuno svetta una gru, imponente simbolo dell’immaginario collettivo entrato quasi a far parte del tessuto urbano di un Basso Sebino ancora in trasformazione.
«Come amministrazione puntiamo a favorire la rigenerazione urbana delle aziende dismesse»
«È tra il 2000 e il 2015 che l’urbanizzazione a Sarnico ha vissuto il suo periodo clou – spiega il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Nicola Danesi –. In quegli anni sono nati circa 760 appartamenti. Penso al piano di lottizzazione delle Residenze sul Porto, uno degli interventi più importanti per numero di unità abitative (circa 150), alla rigenerazione urbana dell’ex Colorificio Sebino, che ha dato spazio a un’ottantina di abitazioni, o a quelle sorte tra via Olimpia e via Suardo». Sono gli anni in cui a Sarnico è stato costruito anche il Cocca Hotel: «È nato tra il 2005 e il 2009, e con l’albergo gli interventi residenziali alle sue spalle».
In zona lido Nettuno, prima sono sorte le «casette» di via Caverniga e via Liguria, poi le Residenze Nettuno. E oggi tra quei complessi sono in corso i lavori nell’ambito di un altro piano di lottizzazione. Tornando nel cuore di Sarnico, il vicesindaco cita anche il condominio delle Doane e l’intervento in via Cerro: «Era il 2007/2008 e mi ricordo ancora lo sbancamento della montagna. Era un’area enorme: oggi, se le conti, fai presto ad arrivare a un centinaio di case».
Ora meno cantieri
Dal 2015 i cantieri sono diminuiti. Anche perché nel mezzo c’è stata la crisi del 2008. I più grossi interventi degli ultimi anni riguardano la rigenerazione del comparto ex Stoppani, dove sono sorte tre palazzine vista lago e un supermercato, ma anche due nuove piazze con parcheggi e un tratto di nuovo lungolago. Del passato manifatturiero di Sarnico è rimasta solo la vecchia ciminiera. Proprio lì vicino resta vuota (solo per ora) l’area dell’ex ristorante Cantiere, sempre fronte lago. L’intervento, già convenzionato, a causa di un contenzioso legale ha subito una battuta di arresto. La società costruttrice ha citato in giudizio sia il Comune che i proprietari della confinante palazzina per «problemi di quote» e questioni legate a un terrapieno. Ma da quell’intervento edilizio dipende la riqualificazione di piazza XX Settembre per circa 950mila euro: nell’aggiornamento del Piano delle opere pubbliche è già slittata al 2028, in attesa anche di capire i tempi di realizzazione dell’ultimo condominio a lago. In fase di completamento, invece, la palazzina sorta sulle ceneri dell’ultimo edificio dell’ex Manifattura Sebina, dove resta attiva (ultimo baluardo industriale) solo la storica fabbrica di guarnizioni Colombo.
«Negli anni la capacità urbanistica è andata esaurendosi – conclude Danesi –. Altre grandi operazioni non sono previste: come amministrazione puntiamo a favorire la rigenerazione urbana delle aziende dismesse (resta una ex falegnameria su corso Europa, ndr), anche nell’ottica di una riduzione del consumo di suolo. L’obiettivo è migliorare i servizi, sia per i residenti che per i turisti. Quanto al nodo viabilità, i due grandi obiettivi sono la realizzazione della variante alla statale 469 e alla provinciale 91 e la riattivazione della stazione ferroviaria Paratico-Sarnico».
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