Travolta e uccisa da una barca, il figlio: «Era solare e creativa, molto legata alla terra d’origine»

IL LUTTO. Il ricordo della 64enne morta sotto gli occhi del marito. La veglia stasera alle 20, i funerali il 14 agosto a Predore.

«Riguardo a mia mamma ci sarebbe troppo da dire». Quando è arrivato sul posto, Domenico Santiago Lanza, il figlio 27enne di Frisca Lisa Laygo, la 64enne morta il 12 agosto per essere stata investita da un’imbarcazione a Predore , era già tutto successo. Il ricordo che dà della madre, che era originaria delle Filippine ma abitava dal 1995 a Predore, è un misto tra commozione e ammirazione. «Era una casalinga, le sue passioni erano l’arte e il giardinaggio. Quando abitava ancora nelle Filippine ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Manila, dove si è laureata». Poi l’arrivo in Italia e, pochi anni dopo, la nascita del suo unico figlio. Nella serata di mercoledì 13 agosto, alle 20, alla casa del commiato di Sarnico, si terrà una veglia in ricordo di Frisca Lisa. I funerali saranno invece giovedì 14 agosto alle 16 a Predore.

«Mia mamma era una persona solare e molto creativa. Mi ha lasciato tanti insegnamenti, che spero di portare avanti. Ci sarebbe troppo da dire su di lei – aggiunge –. Una persona altruista, che non si faceva problemi a fare lavori anche pesanti. Era sempre disponibile»

«Mia mamma era una persona solare e molto creativa. Mi ha lasciato tanti insegnamenti, che spero di portare avanti. Ci sarebbe troppo da dire su di lei – aggiunge –. Una persona altruista, che non si faceva problemi a fare lavori anche pesanti. Era sempre disponibile». Seppur ormai bergamasca di adozione – in famiglia si tifa Atalanta e il cane razza Shitzu, che si era portata con lei ieri al lago, si chiama Dea – il legame con la sua terra di origine era ancora forte. «Era appena rientrata da un viaggio nelle Filippine, era rimasta un mese da alcuni parenti. È tornata agli inizi di agosto», continua il figlio, prima di osservare, indicando il cane di piccola razza: «Mi lascia lei». Quando ormai i soccorsi e i testimoni se ne sono andati, al bar del «Molo 31» rimane una signora, disperata in lacrime.

È la nipote di Frisca Lisa, Lorena, anche lei residente a Predore. «Era una donna solare, una vera forza, faceva tutto lei, era bravissima – dice tra i singhiozzi –. Aveva inventiva ed era creativa. Non si può morire così. Non è giusto».

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