Addio a Alessio Balestra, l’imprenditore partito dal garage di Moio de’ Calvi

Nel 1992 fondò la WR Compositi che produce carbonio per moto e bici
Ha lavorato per Colnago, Pinarello e Ferrari. Malato da tempo, aveva 62 anni. La camera ardente ad Almenno San Bartolomeo e mercoledì i funerali a Moio.

Era il mago del carbonio per moto e bici. Si è spento domenica sera, alle 22,30, nella sua casa di Almenno San Bartolomeo, Flavio Alessio Balestra, 62 anni, conosciuto come Alex.

Originario di Moio de ’ Calvi, in alta Valle Brembana, paese che aveva lasciato nei primi anni Novanta dopo il matrimonio, aveva fondato nel 1992 la WR Compositi di Almenno, azienda specializzata nella produzione di fibre in carbonio per bici, moto e auto.

Malato da circa quattro anni si era curato inizialmente in Svizzera. Da alcuni anni si sottoponeva a immunoterapia. A ottobre le sue condizioni sono peggiorate e domenica sera è morto nella sua casa. Fratello del sindaco di Moio de’ Calvi Alessandro Balestra, lascia la moglie Livia, i figli Francesco e Alessandro, l’altro fratello Yuri e la mamma Margherita.

Alex Balestra si era laureato in ingegneria meccanica al Politenico di Milano, appassionandosi da subito ai compositi. Così in un’intervista ricordava quei primi anni ancora da universitario: «Quando tutti i martedì andavo a lezione, la sosta in edicola per la rivista Autosprint era una tappa fissa. Eravamo alla fine degli Anni Settanta e ho iniziato a leggere articoli sui materiali compositi».

Tra questi legge articoli di Formula Uno, sulla McLaren che usa scocche in fibra di carbonio, rendendola più veloce della Ferrari nei circuiti cittadini. «Da quel momento - ricordava Alex - per me il carbonio diventa un’ossessione. Mi laureo quindi sui compositi e mi specializzo in aziende che progettano e producono parti in fibra di carbonio, dalla Freni Brembo alla Montedison».

L’attività inizia nel garage di casa a Moio de’ Calvi. Nel 1992 nasce ufficialmente la società WR Compositi, dove «WR» sta per «Wide Ratio» che nel mondo del motociclismo significa «ampi orizzonti». Quelli che Alex e con lui poco dopo il fratello Yuri hanno sempre seguito. «Da un garage - ricordava - abbiamo sempre voluto aprirci con tutte le nostre forze al mondo dei materiali compositi. Nel nostro nome c’è questa spinta dettata da una passione che ci muove ogni giorno».

Nel 1993 il primo grande ordine dal gruppo Record Campagnolo, è la svolta dell’azienda che inizia a svilupparsi. Già si arriva a produrre 15-17 mila pezzi all’anno. Nel 1997 l’azienda conta 15 dipendenti, il capannone è grande 400 metri quadrati, poi diventerà di mille metri.

Dal 1998 iniziano le collaborazioni con i marchi Colnago, Pinarello e Scapin, lavora con i marchi di auto sportive, dalla Ferrari alla Maserati.

«Aveva lasciato Moio 30 anni fa - lo ricorda il fratello Alessandro, detto Toti - ma è sempre rimasto legato alle sue origini. Tornava spesso a Moio e in valle, alle Torcole o a Dossena, in bici o in moto. Siamo sempre stati in contatto, fino all’ultimo. In questi mesi di malattia ci aveva confidato il desiderio di voler riposare accanto al padre Francesco (già sindaco e fondatore dell’Acqua minerale Stella Alpina, ndr) a Moio». I funerali saranno celebrati mercoledì alle 14,30 nella chiesa di Moio. Balestra sarà poi sepolto nel cimitero del paese. Ora la camera ardente è allestita nella casa di via De Gasperi ad Almenno San Bartolomeo.

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