Basket in lutto: addio a Signorelli, il presidentissimo dell’Alpe in A1. Giovedì mattina i funerali a Chiuduno

È morto a 87 anni Dante Signorelli, presidente dell’Alpe Sav che negli anni ’80 conquistò la Serie A1 di basket.

Lutto nel mondo del basket e dell’imprenditoria bergamasca. Improvvisamente ci ha lasciato il geometra Dante Signorelli, 87 anni, residente in città, in viale Vittorio Emanuele. È stato un infarto a portarselo via martedì mattina, dopo che un paio di giorni prima era stato ricoverato all’ospedale Humanitas Gavazzeni.

Nell’ambito della pallacanestro, Signorelli aveva legato il suo nome al doppio salto della squadra dell’Alpe dalla Serie A2 alla A1 con il successo nel campionato 1982/83 . Un traguardo storico visto che l’Alpe è l’unica compagine orobica, sino ad ora, ad aver militato nella massima divisione nazionale. Nel mondo del pallone a spicchi era entrato come consigliere nel 1978, sempre nell’Alpe, per poi diventare tre anni dopo presidente ricevendo il testimone dall’indimenticabile Ferruccio Valoncini.

Nell’arco di sole due stagioni sportive la squadra, allenata da Carlo Recalcati centrò due promozioni consecutive (entrambe le volte classificandosi prima) facendo registrare al Palasport quasi sempre il tutto esaurito.

Al proposito, l’ex coach della nazionale azzurra Carlo Recalcati ricorda con viva commozione Signorelli: «Era l’estate del 1982 quando Signorelli mi propose di allenare l’Alpe, dopo che avevo deciso di smettere da giocatore in quel di Parma e dedicarmi a tempo pieno alla mia agenzia di assicurazioni, a Cantù. Nei suoi confronti ho sempre avuto un’immensa gratitudine per avermi fatto cambiare idea per intraprendere una carriera che mi ha regalato immense soddisfazioni (tre scudetti, una supercoppa italiana, un argento olimpico e un bronzo europeo, ndr). Ho avuto modo di stare con lui due anni or sono in occasione di una rimpatriata per la visita di Jura a Bergamo, e ricordando insieme i traguardi raggiunti ho ritrovato la medesima autorevolezza, simpatia ed energia del passato. Sono sinceramente molto addolorato».

Signorelli non solo convinse Recalcati ad allenare, ma i campioni Chuck Jura e C. J. Kupec a vestire la maglia della sua formazione bergamasca, con i due statunitensi protagonisti nel salto in A1. Ma Signorelli fu artefice anche dell’ingresso in società di due pezzi da novanta: gli amici Giacinto Facchetti (capitano dell’Inter e della Nazionale di calcio negli anni ’60 e ’70) e Ivan Ruggeri (poi diventato presidente dell’Atalanta) investendoli nel ruolo di vice presidenti.

Chi scrive, era da subito entrato in grandissima sintonia al punto di coniare l’appellativo di «presidentissimo» riconosciutogli all’unanimità fino ai nostri giorni.

Dante Signorelli ebbe grande successo anche sul piano lavorativo. Diplomatosi geometra nel 1959 a pieni voti, venne assunto come tecnico alla società del Gres, con sede a Sorisole. Vi rimase comunque poco, perché diede poi vita alla Refrattari Misano, fabbrica produttrice di refrattari per le industrie siderurgiche, a Misano d’Adda . Gradualmente lo stabilimento assunse dimensioni sempre più importanti tanto da imporsi su scala nazionale e mondiale. Signorelli figurava tuttora presidente della società e fino alla passata settimana era solito presenziare negli uffici di Misano per occuparsi con puntigliosità e grande competenza dell’andamento della stessa azienda.

Parallelamente ha costruito una famiglia esemplare con l’adorata moglie Luisa e i figli Alfredo e Stefano, ex giocatori dell’Alpe.

Il feretro è composto nella Casa del Commiato di via San Bernardino, a Bergamo. I funerali saranno celebrati giovedì 16 dicembre, alle 10, nella chiesa parrocchiale di Chiuduno, paese dove Dante Signorelli è nato e dove sarà tumulato nella cappella di famiglia del cimitero.

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