Camerata Cornello, l’antico mulino dei Tasso sarà museo e locanda

Risale al 1300 ed era di proprietà dello storico casato. Il Comune vuole recuperarlo: servono 1,3 milioni di euro.

È anch’esso un pezzo di storia dei Tasso, il casato che inventò il moderno servizio postale e da cui uscì anche la figura del poeta Torquato. Parliamo di un mulino, un vecchissimo mulino e dell’edificio che lo ospita, citato dallo storico Giovanni Da Lezze nel 1596, ma funzionante molto probabilmente già nel 1300. Siamo nella valle del Cornello, poi conosciuta come Valle dei molini, proprio perché qui c’erano - come ricorda ancora Da Lezze - cinque molini e un maglio. Vicino a Bretto e Cornello dei Tasso, lungo la seriola che faceva da confine tra Pianca (San Giovanni Bianco) e Bretto (Camerata Cornello). Mulino che serviva per macinare grano, orzo, più tardi anche mais. E che fu al centro anche di un contenzioso. L’acqua che serviva i cinque mulini non era certo molta e, nel 1700, qualcuno pensò di non farla più arrivare alla macina dei Tasso. Che, forti del loro prestigio, si rivolsero a Venezia: l’acqua venne subito loro restituita. L’edificio ospitava probabilmente macina, casa del mugnaio, poi forse delle stalle. Pare abbia funzionato fino a metà Novecento, poi l’abbandono.

Nel 2002, nel libro «I Tasso del Bretto», lo storico Tarcisio Bottani di San Giovanni Bianco, auspicava un suo recupero «per rivitalizzare la zona e promuovere l’itinerario tassiano tra Cornello e Bretto». Recupero a cui ora il Comune di Camerata Cornello punta: recentemente si è concluso il bando per trovare chi possa gestire in futuro la struttura. Si vorrebbe recuperare l’ampio edificio (quattro piani di circa 120 metri quadrati ciascuno) per riattivare il mulino, aprire uno spazio museale, ma anche un ristoro e una locanda. Gli spazi ci sono.

«L’obiettivo è quello di recuperare un edificio che fa parte della storia del nostro paese - spiega il sindaco Andrea Locatelli - a scopi turistici, culturali e ricettivi. Vorremmo realizzarvi un museo sicuramente, e anche una locanda. Per questo, già nelle settimane scorse, abbiamo pubblicato un bando per sondare l’interesse a un’attività di questo tipo. Bando che ha avuto esito positivo. Con queste intenzioni, quindi, andremo a caccia dei fondi necessari per il recupero. Il costo per il ripristino della struttura (della ruota in legno del mulino ormai c’è poco o nulla mentre resta la macina, ndr) è di circa un milione e 300 mila euro. Vedremo se ci sono finanziamenti regionali che possono fare al caso di tale progetto».

Lo storico mulino del casato dei Tasso è ormai in stato di degrado e abbandono. Nel progetto, per consentire anche i lavori di recupero, è prevista la trasformazione dei cento metri di mulattiera che lo dividono dalla frazione di Bretto, in strada carrabile. Il mulino si può però anche raggiungere dal Cornello dei Tasso. La sua riattivazione aggiungerebbe un ulteriore tassello al ricchissimo patrimonio storico-culturale di Cornello e del Bretto, patria dei Tasso.

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