Vendesi la baita del Cancervo: ospitò malgari e volontari

LA CURIOSITÀ . Costruita almeno due secoli fa, fino al 2010 usata Dall’associazione antincendio.

San Giovanni Bianco

Dopo quindici anni la storica Baita del Cancervo torna in vendita. Il privato proprietario che l’aveva acquistato all’asta nel 2010 dal Comune di San Giovanni Bianco, ha deciso di venderla.

«Ormai la usiamo poco - dice il proprietario, che preferisce restare anonimo -. Così abbiamo deciso di metterla in vendica, in modo che possa ancora essere usata e continuare la sua vita. Dispone di una piccola cucina, di un soppalco con almeno otto posti letto, di un bivacco e una legnaia».

La storia della Baita

Posizionata lungo il sentiero 102, a circa mille metri di quota, in cima al canalino di rocce che si inerpica sulla montagna del Cancervo, venne sicuramente realizzata quale ricovero dei pastori che per secoli hanno portato le loro mandrie fin quassù, partendo in particolare dalla Valle Taleggio. Poco distanti altre tre baite, due private e una del Comune di Taleggio, tutte utilizzate per decenni dagli alpeggiatori.

La costruzione in pietre della baita del Cancervo risale probabilmente a almeno due secoli fa ma l’utilizzo della malga quasi certamente a molto tempo prima. Una data precisa in cui venne eretta pare non ci sia. Per anni fu di proprietà del Comune che la affittò a un pastore di San Giovanni Bianco a cui poi è rimasto legato anche il nome della baita, Santino Grataroli (oggi ricordato da una targa).

Qui il pastore saliva portando le sue pecore e usando la baita come ricovero. Nel 1988 Grataroli venne trovato a terra colto da malore, fuori dalla baita. Si salvò ma non tornò più sul Cancervo. Dal 1992, quindi, la baita fu affidata dal Comune all’Associazione dei volontari del soccorso e antincendio boschivo di San Giovanni Bianco che, con i materiali forniti dallo stesso Comune, diede una sistemazione alla struttura in particolare al tetto, realizzando la cucina e anche un soppalco per posizionare più posti letto. In quegli anni venne poi anche realizzata una colonnina per il soccorso, poi tolta con l’avvento dei telefoni cellulari. In quegli anni, anche in occasione della tradizionale gara degli Amici delle Baite, la Baita del Cancervo divenne punto di riferimento e, ogni anno, l’ultimo domenica di giugno, il gruppo dei volontari organizzata una festa. Nel 2010 il Comune di San Giovanni Bianco, in difficoltà economica, decise di mettere all’asta la storica baita che, quindi, dall’Associazione dei volontari passò a un privato di Zogno.

Dopo 15 anni ora torna di nuovo in vendita. Ampia circa 11 metri per sei dispone anche di una cantina di tre metri per tre, di un soppalco con almeno otto posti letto e di una piccola cucina (per info 335.7107846).

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