Zogno, chiesa gremita per i funerali di Stefano Vitali

IL LUTTO. «Hai voluto bene, Stefano, e hai intessuto relazioni buone»: così il parroco ha ricordato l’uomo deceduto mentre lavorava nel cantiere per la costruzione della sua villa.

Zogno

«La morte ti ha incontrato proprio nel luogo del lavoro. Le tante persone che ho incontrato mi hanno ricordato che tu eri un gran lavoratore. E che, in tanti momenti della tua vita, hai dovuto anche stringere i denti. Hai voluto bene, Stefano, e hai intessuto relazioni buone. Questo ci riempie di speranza e ci convince a dire che Cristo è risorto e che vogliamo vivere da persone risorte che non si stancano di seminare il bene e dire no al male, nell’attesa di incontrarci di nuovo».

Così il parroco di Zogno, don Mauro Bassanelli, ha ricordato sabato 26 aprile, nella chiesa di Somendenna, Stefano Vitali, 59 anni, morto mercoledì 23 aprile mentre lavora nel cantiere per la costruzione della sua villa a Spino al Brembo.

L’ultimo saluto a Stefano Vitali

Una chiesa parrocchiale gremita, con tanta gente rimasta sul sagrato ad ascoltare l’omelia. Il feretro è arrivato dalla vicina abitazione di via Roncaglia, poi sono stati gli alpini di Somendenna, a portarlo a mano fino alla chiesa. Nei primi banchi i famigliari di Stefano: la figlia Cinzia con Giuseppe, il fratello Fabio e la sorella Maria Teresa.

E tante volte don Bassanelli si è rivolto ai famigliari portando loro parole di conforto: «Cara Cinzia, mi ha detto che papà era un “crapù” sul lavoro - ha detto ancora il parroco -. Ecco, anche noi impariamo a essere crapù nell’andare controcorrente, nel scegliere il bene ed essere pellegrini di speranza».

La Preghiera dell’alpino

Al termine della funzione funebre, all’esterno della chiesa, il saluto delle penne nere con la recita della Preghiera dell’alpino. Poi il feretro è partito di nuovo diretto alla cremazione.

L’infortunio mortale

L’infortunio che mercoledì 23 aprile è costato alla vita a Stefano Vitali - il quarto sul lavoro nella nostra provincia da inizio anno - è accaduto lungo la strada di via Tessi, a Spino al Brembo, dove l’imprenditore edile stava lavorando da sette anni alla costruzione della sua casa. Fatale la caduta di due casseri, in legno e metallo, di 150 chilogrammi, che stava disarmando e gli sono caduti addosso. Per lui non c’è stato nulla da fare.

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