
Cronaca / Valle Cavallina
Sabato 21 Giugno 2025
Addio a Marco Bernardi, presidente
della Cantina Sociale: «Pioniere dei vini»
IL LUTTO. Con moglie e figlie conduceva «La Tordela» di Torre de’ Roveri. Guidò per diversi anni Vignaioli Bergamaschi.
Il mondo del vino bergamasco è in lutto per la scomparsa di Marco Bernardi, figura di spicco nel panorama vitivinicolo orobico. Tra i ruoli istituzionali, è stato per diversi anni presidente dell’associazione Vignaioli Bergamaschi e attualmente era a capo della Cantina Sociale Bergamasca di San Paolo d’Argon, primo produttore di vino della nostra provincia.
Chi era Marco Bernardi
L’imprenditore era sposato con Carlotta Grumelli Pedrocca, figlia dell’indimenticato conte Nino - scomparso nel giugno del 2022 a 98 anni - che nel 1976 fondò il Consorzio Tutela Valcalepio e promosse le etichette made in Bergamo in giro per il mondo. Marco Bernardi, che avrebbe compiuto 75 anni il prossimo 28 giugno, conduceva con la moglie e con le amate figlie Federica e Francesca l’azienda agricola «La Tordela» di Torre de’ Roveri. Di origini trentine, ha sempre vissuto a Bergamo, dedicando la sua vita all’agricoltura e alle innovazioni in ambito vitivinicolo, mentre nei momenti liberi amava dedicarsi alla passione per la caccia.
Dicono di lui
«Era una persona estremamente timida e riservata, ma altrettanto buona – ricorda Sergio Cantoni, direttore della Cantina Sociale Bergamasca -. Alle poche chiacchiere faceva da contraltare uno spirito operativo che lo portava a svolgere ogni tipo di mansione, dalla conduzione del trattore nei campi alle diverse burocrazie. La sua azienda è sempre stata pioniera per quanto riguarda le innovazioni e le varietà di vigneti, tanto che può vantare la presenza della Schiava lombarda, così come dei vitigni Merera e Incrocio Terzi».
Renato Giavazzi, presidente di Confagricoltura Bergamo, si unisce alle condoglianze di tutto il Consorzio Tutela Valcalepio, sottolineando come «Marco Bernardi era un galantuomo che ho avuto la fortuna di conoscere: un riferimento dal punto di vista umano ma anche un imprenditore agricolo molto attivo e lungimirante. Apparteneva ad una famiglia che ha dato tanto alla nostra associazione, come riferimento storico del mondo sindacale e confederale».
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