Dal carcere trasferito all’ospedale, ma Horvat evade: non era piantonato

VAL CAVALLINA. Uno dei protagonisti della sparatoria del 2017 a Trescore Balneario. Il legale: «Patologia importante, teme di tornare in cella dove non ha cure adeguate». Senza sorveglianza perché ha poco da scontare. La fuga dall’ospedale «Sacco» di Milano.

Alle fughe è abituato. Nel marzo del 2021 si era allontanato su una Porsche Cayenne, intestata alla nonna priva di patente e con reddito di cittadinanza percepito per 5 mesi, prima che i carabinieri bussassero alla sua abitazione di Trescore per eseguire un’ordinanza di custodia cautelare per truffa. Principe Horvat, 33 anni, rampollo di una famiglia rom della Valcavallina resasi protagonista nel 2017 di una sparatoria in una piazza di Trescore contro il clan rivale dei Nicolini, s’era presentato in caserma tre mesi più tardi ed era finito in cella. Da cui era uscito mesi dopo.

Evaso dall’ospedale il 17 agosto

Ora il giovane è di nuovo uccel di bosco, dopo che il 17 agosto è evaso dall’ospedale «Luigi Sacco» di Milano, dove era stato trasferito dal carcere milanese di Bollate. Era detenuto per scontare la condanna per un’estorsione messa a segno nel Bresciano, ma da tempo accusa problemi di salute e così il magistrato di sorveglianza ne ha disposto il ricovero in ospedale, senza piantonamento perché il 33enne ha un fine pena abbastanza ravvicinato, 15 novembre 2024 (solitamente i detenuti con poco più di un anno da scontare non evadono), e perché s’era dimostrato disciplinato, costituendosi quando era andata in esecuzione la condanna. Privo di sorveglianza, per Horvat è stato un gioco da ragazzi allontanarsi dalla sua stanza al terzo piano del padiglione 51. Alle 17 di giovedì scorso è sceso le scale e ha abbandonato la struttura sanitaria. Probabilmente all’esterno c’era un complice ad attenderlo. Da allora è ricercato da polizia e carabinieri.

«Patologia importante»

Ma perché allontanarsi da un ospedale che lo aveva in cura e quando - come spiega il suo legale, l’avvocato milanese Ruggiero Fiorella - dopo l’estate avrebbe avuto buone possibilità di ottenere la scarcerazione per problemi di salute? «Perché il mio assistito è affetto da una patologia importante e in carcere lamentava problemi riguardanti le cure - osserva il difensore -. Credo che l’allontanamento si spieghi solo con una ragione: il timore di tornare in cella e di non avere così la possibilità di curarsi adeguatamente. Io credo che si sia allontanato per andarsi a curare in modo opportuno. Gli rimangono pochi mesi di carcere, penso che sarebbe da stupidi allontanarsi se dietro non ci fossero motivi validi».

L’autosalone di Petosino

L’ultima vicissitudine giudiziaria in terra bergamasca lo ha visto rinviato a giudizio nel luglio scorso per l’autosalone fantasma di Petosino. È accusato, insieme al fratello Fardi, 31 anni, e al padre Desiderio, 53, di aver dato vita a un giro di truffe sulla compravendita di vetture usate che passava anche per una concessionaria aperta nella frazione di Sorisole il 3 dicembre 2019 e chiusa pochi giorni dopo.

Anche nel novembre 2018, quando stavano scattando le ordinanze di custodia cautelare per la sparatoria di Trescore, Principe Horvat aveva provato a sfuggire alle manette nascondendosi nel bagagliaio della sua Audi parcheggiata in garage, uno dei modelli del suo ampio parco auto che contava pure una Ferrari rossa ostentata sulla pagina Facebook. Un tentativo di evitare il carcere per continuare a fare la bella vita. Ma non gli era andata bene: i carabinieri lo avevano scovato rannicchiato nel baule. Stavolta la fuga, come assicura il suo legale, avrebbe invece ragioni più serie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA