
Cronaca / Valle Cavallina
Sabato 16 Agosto 2025
Fauna selvatica, soccorsi quasi raddoppiati al Cras di Cenate Sopra
I NUMERI. Da gennaio 2.280 animali in cura al Centro di Valpredina contro i 3.400 di tutto il 2024. Conseguenza del cambiamento climatico.
Cambia il clima, gli animali soffrono. La conferma arriva dal Cras, il Centro di recupero degli animali selvatici del Wwf di Valpredina dove quest’estate gli animali accolti per essere curati sono decisamente aumentati. «È un’estate anomala – rimarca il direttore del Cras, Matteo Mauri –, solitamente nel mese di giugno ci sono 500-550 ingressi di animali selvatici nel nostro Centro mentre quest’anno a giugno ce ne sono stati 850. Sicuramente anche la fauna selvatica è sotto pressione a causa di questa situazione climatica».
«Solitamente nel mese di giugno ci sono 500-550 ingressi di animali selvatici nel nostro Centro mentre quest’anno a giugno ce ne sono stati 850. Sicuramente anche la fauna selvatica è sotto pressione a causa di questa situazione climatica»
Il cambiamento climatico altera equilibri ecologici già radicati. «Ondate di calore, tempeste e siccità possono distruggere nidi – spiega – , ridurre le risorse idriche e alimentari, o nella peggiore delle ipotesi causare mortalità diretta degli animali». Tornando ai dati, ad oggi il bilancio del 2025 è di 2.280 animali in cura mentre in tutto il 2024 siamo arrivati a 3.400».
Un aumento considerevole, ma con un esito positivo: «Degli animali che curiamo nel nostro centro – aggiunge il direttore del Cras –, il 50-55% viene liberato, sono numeri positivi che si confermano anche quest’anno». Infine, il 20% degli animati ricoverati e curati al Cras ha riportato traumi causati da predazioni di animali domestici, il 22-24% traumi stradali e il 45% è orfano.
Intanto mercoledì un esemplare di gufo reale, giovane e maschio, è stato messo in libertà nella serata di mercoledì alla Riserva naturale Oasi Wwf di Valpredina. È dotato oltre che del consueto anello di riconoscimento Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, anche di un apparato Gps per studiarne quotidianamente gli spostamenti. «È il quarto progetto di recupero di un rapace nato in cattività e poi dotato di Gps - dichiarano Matteo Mauri, responsabile del Cras, il centro di recupero degli animali selvatici del Wwf di Valpredina e il direttore sanitario Gian Luca Cavallari -. Il primo gufo reale (sempre figlio della stessa coppia) liberato con Gps risale al 2019 e la sua introduzione in natura è stato un successo fornendo dati sui suoi spostamenti per decine di chilometri per poi stabilizzarsi dal marzo 2020 in una zona boscata lungo il fiume Adda».
Il Gps si è poi spento nel giugno 2021, confermando, grazie ai dati ricevuti, che il percorso di svezzamento è stato idoneo a garantire al giovane gufo la capacità di affrontare una vita selvatica.
L’ospedale di Valpredina
L’ospedale della fauna selvatica di Valpredina non solamente cura le ferite degli animali, ma segue anche progetti di ricerca scientifica per monitorare l’esito di ogni recupero. L’utilizzo del Gps è uno di questi.
Il re dei gufi è il più grande rapace notturno in Europa (nome scientifico Bubo bubo), quello liberato mercoledì è il 14° liberato dal 2011. «Il gufo liberato è nato ad aprile da una coppia di gufi reali irrecuperabili alla vita selvatica per gravi traumi alle ali. È rimasto con i genitori fino a giugno, per poi intraprendere un percorso di allenamento al volo e alla predazione all’interno delle strutture di riabilitazione del Centro», aggiunge Mauri. Sempre quella sera hanno spiccato il volo altri rapaci notturni come un allocco e un assiolo.
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