Montello, no dell’aula regionale. «E Arpa intervenga sugli odori»

IN CONSIGLIO. Trovata l’intesa con alcune modifiche alla mozione Pd. «Contrarietà» all’inceneritore e sollecito sul tema delle molestie olfattive. Si chiama fuori l’azzurro Rota: «Scelte tecniche».

Montello

Consiglio regionale unito nell’esprimere contrarietà al progetto di inceneritore di Montello: un voto trasversale è arrivato nel pomeriggio di martedì 23 settembre dal Pirellone e ha messo d’accordo maggioranza e opposizione. Il testo, frutto di una mediazione tra i gruppi, dice «no» al progetto, dispone audizioni e approfondimenti per possibili modifiche alle norme sul tema in VI commissione Ambiente e sollecita la Giunta regionale, tramite Arpa, a intervenire subito contro le molestie olfattive.

L’iter prosegue

Un atto politico che non frena l’iter autorizzativo tecnico, con la procedura che prosegue con la conferenza di servizi della Provincia, in attesa della convocazione del terzo incontro. Ma certamente un passaggio rilevante nel dibattito che si è aperto intorno al progetto. La mozione unitaria è nata durante un’ora di sospensione dei lavori, fondendo le proposte inizialmente presentate da Pd, Movimento 5 Stelle e Lega.

«Un passo importante»

Alla regia della discussione il bergamasco Davide Casati del Pd: «È un passo importante per i cittadini. Grazie a un proficuo dialogo con le forze di maggioranza abbiamo raggiunto questo risultato», ha dichiarato, ricordando la mobilitazione popolare, la presa di posizione di 46 sindaci di ogni schieramento e il parere contrario già espresso dal Consiglio provinciale di Bergamo.

«È urgente un intervento di Arpa Lombardia per fermare le molestie olfattive che da anni colpiscono Montello e i comuni vicini»

Tre i punti chiave indicati da Casati: «La contrarietà del Consiglio regionale sarà inviata alla Conferenza di servizi, con la richiesta di verificare la conformità del progetto alle normative europee. La VI Commissione Ambiente, Energia, Clima e Protezione civile avvierà un percorso di audizioni da concludere entro 60 giorni». Infine, terzo punto, «è urgente un intervento di Arpa Lombardia per fermare le molestie olfattive che da anni colpiscono Montello e i comuni vicini», ha sottolineato Casati. Jacopo Scandella del Pd ha ribadito che «la Lombardia è già autosufficiente nell’incenerimento dei rifiuti».

Ritirate le mozioni

Prima della votazione finale Movimento 5 Stelle e Lega hanno ritirato le rispettive mozioni esprimendosi a favore del nuovo documento. Il leghista Alessandro Corbetta è intervenuto in aula al posto dei colleghi bergamaschi Roberto Anelli, assente per motivi di salute, e Giovanni Malanchini, impegnato a Bruxelles per il comitato europeo delle Regioni. In una nota successiva Anelli ha confermato «massima vicinanza alle istanze dei Comuni della Bergamasca interessati dal progetto: questo principio ha ispirato fin dall’inizio l’azione della Lega, prima con una mozione specifica, poi con il confronto in aula e il raggiungimento di un testo condiviso». Le audizioni in commissione serviranno, spiega Anelli, a «valutare la fattibilità dell’inserimento nel Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti, all’interno dei criteri di esclusione o penalizzazione per l’autorizzazione di nuovi impianti, del valore complessivo delle emissioni della zona di localizzazione».

«È stata ascoltata la voce forte dei sindaci e della Provincia che ci hanno chiesto una presa di posizione. No ad ampliamenti dell’impianto fino a quando non si risolvono i problemi legati agli odori»

Da FdI i consiglieri Michele Schiavi, Pietro Macconi e Alberto Mazzoleni parlano di «un’ottima mediazione: non avremmo votato il testo iniziale, ma con la collaborazione di tutti si è arrivati a un documento assolutamente accettabile».

«Ascoltati i territori»

Pur premettendo che «non si tratta di essere contrari alle iniziative imprenditoriali nel campo dell’economia circolare», Schiavi ha aggiunto che «non possiamo non ascoltare le preoccupazioni del territorio e delle amministrazioni locali sul sovradimensionamento dell’impianto e la mancanza di un adeguato coinvolgimento del territorio». La posizione, ha precisato, «è politica: ora la VI Commissione Ambiente dovrà approfondire senza pregiudizi ogni valutazione tecnica».

«Ascoltata la voce dei sindaci»

Da Forza Italia, Jonathan Lobati evidenzia che «è stata ascoltata la voce forte dei sindaci e della Provincia che ci hanno chiesto una presa di posizione. No ad ampliamenti dell’impianto fino a quando non si risolvono i problemi legati agli odori, così come lamentato da tanti cittadini e rilevati da Arpa. Gli impianti di questo tipo sono una necessità per la nostra economia e non vanno demonizzati, ma la condivisione del percorso autorizzativo da parte del territorio è necessaria». Proprio dalle file azzurre è però arrivato un voto contrario, sul primo punto della mozione, dal bergamasco Ivan Rota: «Non sono contro la realizzazione di un impianto di incenerimento di rifiuti – spiega – a maggior ragione se in linea con le normative europee e nazionali a favore dell’economia circolare. Sta agli uffici preposti e a chi ha competenza tecnica esprimersi e verificare il rispetto delle normative», ha motivato.

Immediate le reazioni sul territorio. Il segretario provinciale del Pd Gabriele Giudici si è detto soddisfatto: «Non possiamo permettere che in un’area di particolare interesse ambientale si concentri l’incenerimento di nuovi rifiuti, aumentando ulteriormente il peso che già grava sulla Bergamasca». Giuseppe Canducci di Europa Verde Bergamo si dice «contento di questa posizione assunta dal consiglio regionale tutto. Ora vigiliamo sulla effettiva applicazione».

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