Motociclista morto a Montello, l’arrestato al giudice: «Contatto involontario, sono fuggito per paura»

L’interrogatorio. L’automobilista bloccato dai carabinieri domenica 30 ottobre dopo la lite e il tragico scontro in via Papa Giovanni è stato sentito dal gip in carcere nella mattinata di mercoledì 2 novembre. «Non ho speronato la moto, il contatto è stato involontario».

È stato interrogato questa mattina in carcere dal giudice per le indagini preliminari l’operaio di 49 anni di Montello arrestato domenica con l’accusa di omicidio volontario per aver investito in auto, dopo una lite, il motociclista Walter Monguzzi, 55 anni, di Osio Sotto, che è morto sul colpo. Il 49enne di Montello, assistito dagli avvocati Andrea Pezzotta e Nicola Stocco, ha voluto fornire la sua versione dei fatti al gip.

A quanto si è appreso, l’operaio avrebbe ammesso il contatto tra la sua Fiat Panda e la moto, ma a suo dire non sarebbe stato uno speronamento, bensì «un contatto involontario» con il motociclista che «si era affiancato alla macchina sul lato del guidatore». A detta dell’automobilista il motociclista avrebbe anche «dato calci all’auto». Dopo l’urto con la moto, sempre secondo la versione difensiva, il 49enne non si è fermato a soccorrere il motociclista «per paura».

In giornata la decisione del gip

La difesa ha chiesto al giudice di riqualificare il reato da omicidio volontario a omicidio stradale, senza applicare misure cautelari all’operaio o, in alternativa, di concedergli i domiciliari. Il giudice Riccardo Moreschi si è riservato e la decisione è attesa per la giornata di oggi.

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L’arresto domenica

L’uomo non aveva invece rilasciato dichiarazioni ai carabinieri che domenica 30 ottobre, poco dopo l’incidente, sono andati a casa sua (abita a poca distanza da via Papa Giovanni XXIII, teatro dello scontro) e lo hanno fatto chiamare al telefono dalla moglie. A lei ha solo detto di avere avuto una discussione con un motociclista, e sulla sua Panda sono stati trovati i segni inequivocabili dello scontro.

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Le telecamere

Le telecamere del Comune non hanno ripreso il momento dell’impatto tra i due veicoli, ma gli istanti prima e dopo: la lite al semaforo e poi la Bmw di Monguzzi che cade a terra e ruota su se stessa finendo nella corsia opposta. I carabinieri stanno acquisendo i filmati di altre telecamere che potrebbero chiarire la dinamica dell’incidente. La salma di Walter Angelo Monguzzi è composta nella casa del commiato «La Pace» di San Paolo d’Argon in attesa dell’autopsia. La famiglia si è comprensibilmente chiusa nel dolore.

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