Razzia di pasta e sughi a Trescore: Raptors ancora nel mirino

Nuovo colpo. La sede della squadra di rugby è bersagliata dai ladri: sono ormai 17 i furti messi a segno in due anni.

Non c’è pace per l’associazione Raptors rugby Val Cavallina di Trescore. La sede, in via Damiano Chiesa, a distanza di un mese e mezzo è finita nuovamente nel mirino dei ladri. In due anni sono stati in tutto 17 i furti messi a segno.

Tra venerdì e sabato notte i malviventi hanno colpito ancora, rubando cinque chili di pasta, sughi e un centinaio di merendine. Cibo destinato a un raduno post torneo, per un’ottantina di bambini e ragazzi dell’associazione. La festa si è svolta comunque ieri pomeriggio, dopo le partite.

«Questa notte si sono intrufolati di nuovo, - ha detto ieri Noemi Leoni dell’Asd- sono entrati scassinando il lucchetto che teneva chiusa l’inferriata che abbiamo messo dopo gli ultimi furti. Hanno rubato tutto quello che hanno trovato, pasta, olio, sugo e merendine, per il Terzo tempo. In grandi quantità, oggi abbiamo un grande torneo di Under 13, quindi avevamo fatto un po’ di spesa. Il torneo e il raduno si sono svolti comunque, siamo andati a comprare nuovamente l’occorrente».

Leggi anche

L’associazione ha formalizzato la denuncia del furto ai Carabinieri. «Oltre alle sbarre - prosegue Leone - abbiamo messo una fototrappola che ha immortalato un malvivente in azione, è sempre la stessa persona. Dopo il furto si allontana in direzione di via Nazionale». Il ladro ha agito con il volto parzialmente camuffato dal cappuccio della felpa e da una mascherina Ffp2: è un giovane magro, con la barba e la carnagione olivastra.

I precedenti

Fototrappola, sbarre a porte e finestre installate nei mesi scorsi, non sono bastate a fermare il ladro che ha colpito anche i primi di settembre. In quel caso ha portato via tre-quattro birre e una bottiglia di liquore. Anche a giugno si era verificato un episodio simile: tanto danno e poco bottino. Il malvivente solitario in azione è stato immortalato da una fototrappola, ma era completamente travisato dal cappuccio e dalla mascherina anti Covid e non è stato possibile identificarlo. Si è introdotto due volte nella sede associativa, in via Damiano Chiesa, a distanza di quarantotto ore. In entrambi i colpi ha svuotato frigoriferi e congelatori portando via bevande e il cibo che dovevano servire per un ritrovo degli iscritti. «Avevamo aperto una raccolta fondi per farci aiutare per l’acquisto delle protezione in ferro che abbiamo installato», ricordano dall’associazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA