Rita, una zia coi fiocchi: per la sua grande famiglia ha preparato 118 regali di Natale

Gaverina, il grande cuore della novantenne Rita Patelli: ogni anno doni per tutti i nipoti, pronipoti e i loro sposi. Uno di loro, Matteo: «Per noi tutti è la zia delle sorprese».

Per alcuni, è già arrivato il momento di riporre l’albero di Natale in soffitta e le statuine del presepio negli scatoloni. A Gaverina Terme, invece, i regali da scartare sono ancora molti. Rita Patelli, novant’anni sulle spalle e quarantacinque chili circa, ha preparato 118 pacchetti. Un piccolo dono per ogni nipote, pronipote e rispettivi coniugi che anno dopo anno hanno fatto ingresso in famiglia. Un tempo infermiera in una casa di riposo di Casazza, volontaria in parrocchia e fonte inesauribile di saggezza e buoni consigli, per gli abitanti del paese Rita è la «nonnina» per eccellenza, anche se di fatto non è mai stata nonna di nessuno.

A raccontarne la storia è il pronipote Matteo: «Dei sei fratelli del nucleo originario della nostra famiglia, solo due hanno avuto figli. Due sorelle sono diventate suore, mentre Rita e Santina non si sono mai sposate. Sono rimaste nella casa natale, una casa modesta, riscaldata in inverno forse solo da una stufa. Una casa dove sembra di tornare indietro di almeno sessant’anni». Di tutte le stanze dell’abitazione, è il salotto a occupare un posto speciale nel cuore di Matteo. «Quando eravamo piccoli, non c’era 12 dicembre che non trascorressimo con le zie Rita e Santina. La vigilia di Santa Lucia era per noi bambini un appuntamento imperdibile. Portavamo una scarpa a testa e vi mettevamo all’interno qualche caramella e dei mandarini per l’asinello. Poi restavamo in casa, mentre una delle zie raccontava storie. L’altra, nel frattempo, usciva di nascosto e distribuiva le caramelle sui gradini. Noi non ce ne accorgevamo. Quella sera, passava la Santa ed era magia».

La tradizione non è cessata neanche dopo la scomparsa di Santina, un quarto di secolo fa. Zia Rita («da pronunciarsi tutto attaccato») è rimasta sola, ma ha continuato ad aprire la porta di casa ai nipoti, alle loro mogli, ai loro mariti, ai pronipoti, e a preparare per ciascuno, in occasione di Santa Lucia, dei piccoli doni.

Un pensiero per tutti

Per gli adulti, sceglie principalmente maglie di lana, calzini, borsette, tutti «regali utili» come rivela Matteo, che ha ricevuto una mascherina personalizzata. Per i più piccoli, invece, ci sono giocattoli o babbucce colorate, che fino a qualche anno fa cuciva Rita stessa («con due agoni che noi bambini guardavamo sempre a bocca aperta»). Nel 2021, i regali che la zia ha preparato per tutti i familiari, facendosi aiutare nell’acquisto e nell’allestimento da due nipoti, sono stati 118.

Con due bambini in arrivo a breve, la quota di doni previsti per il prossimo dicembre è di almeno 120. Un record da celebrare, anche se la pandemia ha impedito a molti membri della famiglia Patelli – una parte residente nei dintorni di Casazza, l’altra a Gessate, in provincia di Milano – di ritrovarsi come da tradizione a Gaverina Terme. A distanza di settimane dal giorno di Santa Lucia, decine e decine di regali attendono ancora i loro destinatari in sala, sparpagliati in ogni angolo: in terra, sul divano, sulle sedie. Tutti i pacchetti sono corredati da un bigliettino su cui spicca il nome di ciascuno.

Nella casa della zia, in questi giorni, i parenti di zia Rita entrano a turno. Ne escono con un sacchetto di doni in mano da distribuire a mariti, figli o fratelli. «Nell’altra mano – racconta ancora Matteo – ci sono sempre ravioli, crespelle o lasagne». L’instancabile Rita prepara i piatti durante la settimana e li estrae dal freezer per il primo familiare che decide di farle visita. Se si è fortunati e si fa tappa a Gaverina il sabato o la domenica, sul tavolo della «zia delle sorprese» si può trovare anche una fetta di torta.

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