«Servono fondi e spazi per gli orfani di Rota»

Valle Imagna La richiesta dell’Ambito e del sindaco. Questione di sicurezza e sostenibilità economica. «L’albergo è omologato per 60 posti, loro sono 94».

È una questione di spazi, di costi e di sicurezza: passata la fase dell’emergenza, serve trovare al più presto una collocazione più stabile per i 94 minori dell’orfanotrofio di Berdiansk che sono ospitati dal 20 marzo all’hotel Posta di Rota Imagna. Martedì mattina il presidente dell’Ambito territoriale Valle Imagna-Villa d’Almè, Gianbattista Brioschi, è salito in prefettura per chiedere al prefetto Enrico Ricci di prendersi carico della questione legata alla necessità di un provvedimento ad hoc (un decreto ministeriale?) per fare fronte alle criticità di una situazione forse unica in Italia, ovvero quella dell’accoglienza di un così elevato numero di minori non accompagnati in una sola struttura.

La riunione

Dal tavolo aperto proprio in Prefettura una settimana fa (cui sono seduti anche il presidente del Tribunale dei minori, quello della Comunità montana della Valle Imagna e alcuni sindaci), era arrivata l’indicazione di lasciare i ragazzi nell’hotel di Rota fino al 30 aprile. «Lunedì sera – dice Brioschi – sono state evidenziate altre criticità, legate alla sostenibilità economica e alla sistemazione in hotel. È importante che entro il 20 aprile si torni a discutere sulle ipotesi di collocazione di questi ragazzi, senza aspettare fine mese».

«Tutelare i minori»

La questione è delicata: in ballo c’è anche la tutela dei minori e la loro sicurezza: «L’albergo è omologato per 60 persone – aggiunge Brioschi – e attualmente ne ospita un centinaio, compresi i 6 educatori ucraini. La struttura, poi, non è recintata, dà sulla strada e quando i bambini sono in giardino, c’è un chiaro pericolo legato alla loro sicurezza». C’è poi una questione economica, affatto secondaria: «Abbiamo quantificato in 45 euro al giorno i costi per il mantenimento di ogni bambino, tra vitto, alloggio, assistenza sociale, attività di ricreazione, trasporto e il servizio reso dagli interpreti – rivela Brioschi –. È evidente che queste spese non possono essere prese in carico da un solo Ambito; nel frattempo abbiamo avviato una raccolta fondi e chiesto un aiuto alla Caritas e alla Fondazione della Comunità Bergamasca. Chiederemo l’intervento anche della Regione Lombardia e del Governo, perché al momento non sono previsti ristori per i gruppi di minori non accompagnati».

L’idea è quella di dividere i ragazzi in otto gruppi da 13-15 componenti ciascuno, per età

Le ipotesi

Le ipotesi sul tavolo sono diverse; ormai pare certo che i 94 ragazzi saranno divisi; una decisione che sembra necessaria per garantire una migliore organizzazione dell’accoglienza. «La criticità, al momento, sta nella mancanza di uno specifico quadro normativo – dice Giovanni Locatelli, sindaco di Rota Imagna –. Noi nel frattempo siamo in contatto con le istituzioni a tutti i livelli e abbiamo fatto presente la situazione anche al Commissario delegato per i minori non accompagnati del ministero dell’Interno, Francesca Ferrandino (ex prefetto di Bergamo, ndr). Noi siamo disposti a tenere alcuni di questi ragazzi, ma tutto dipenderà da quali decisioni saranno prese dal ministero o dal Tribunale dei minori. Oggi l’urgenza è avere chiaro cosa fare».

L’idea è quella di dividere i ragazzi in otto gruppi da 13-15 componenti ciascuno, suddivisi per età scolare, in modo da garantire anche un accesso più uniforme alle attività didattiche. La prossima riunione del tavolo tecnico aperto in Prefettura servirà anche per individuare le comunità che accoglieranno questi ragazzi: «Ci stiamo già lavorando – conclude Brioschi –; alcuni Comuni come Castel Rozzone, Pontirolo, Fara Gera d’Adda, Corna Imagna, Costa Imagna e Roncola, hanno dato una disponibilità di massima, ma chiedono certezze su come operare. Si faranno tutte le valutazioni e ci auguriamo di risolvere questa situazione nei tempi previsti».

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