A Gandino i giorni del Triduo sono scanditi da «la tola e l’urlatore»

LE TRADIZIONI. Con l’arrivo del Triduo pasquale a Gandino torna la tradizione della «tola e dell’urlatore».

A partire da giovedì, infatti, sino alla serata di sabato, con la Veglia pasquale, i rintocchi delle campane della basilica di Santa Maria Assunta, «legate» come consuetudine, vengono sostituiti dal suono della «tola», piccola tavola in legno con doppio battente in ferro, e dalle urla del «Talacimanno». Termine, quest’ultimo, utilizzato da Ludovico Ariosto per definire i muezzin d’occidente, nella sua opera «L’Orlando Furioso». La tradizione gandinese è infatti simile all’attività fatta quotidianamente dai muezzin dall’alto del minareto (torre presente nella maggior parte delle moschee), per richiamare i fedeli islamici alla preghiera.

I passi della tradizione

Per otto volte (una il giovedì, quattro il venerdì e tre il sabato) tre volontari gandinesi, Fulvio Masinari, Celestino Caccia ed Emanuele Bertocchi, dall’alto degli oltre settanta metri del campanile, scandiscono le funzioni e i momenti della giornata ai gandinesi e a tutta la Valgandino, urlando e accompagnando con il rumore della «tola», suonata per circa una quindicina di minuti e passando per tutti i sei lati del campanile. Storico urlatore Emanuele Bertocchi, che negli ultimi anni ha dovuto abbandonare per problemi di salute, ma è rimasto fedele alla tradizione suonando la «tola». Da buon maestro, ha trasmesso tutti i segreti del mestiere a Fulvio Masinari, che negli ultimi anni è stato insignito del ruolo di urlatore.

Sino a circa una trentina di anni fa era il sacrista a occuparsi di questa attività, poi sono entrati in gioco i volontari. La tradizione risale a moltissimi anni fa, ed era particolarmente apprezzata dai contadini che, trovandosi fuori casa, in assenza del suono delle campane avevano un riferimento temporale. Lo scorso anno la tradizione è stata raccontata dal videomaker e giornalista Paolo Colleoni, nel docufilm «Il Talacimanno di Gandino». Presentato al festival cinematografico di devozione popolare «Sacrae Scenae» di Ardesio, è stato insignito del Campanile d’Argento, tra le menzioni speciali. Durante i giorni del Triduo Pasquale sulle tavole dei gandinesi non può inoltre mancare la «Cruca», dolce realizzato per l’occasione dai fornai locali, con ingredienti che rimandano a un’antica contaminazione, frutto dell’attività dei mercanti di pannilana gandinesi nel mondo.

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