A Nembro sul monte Cereto i nomi delle 188 vittime del Covid

NEMBRO. Il raduno nato spontaneamente in vetta al monte dove un anonimo ha installato una croce è diventato un appuntamento fisso per ricordare le vittime del Covid a quattro anni dalla pandemia.

La preghiera, i nomi delle vittime e le note del «Silenzio» hanno scandito il momento semplice ma toccante che anche quest’anno ha dato il via a Nembro alle celebrazioni di commemorazione delle vittime di Covid. Una cinquantina di persone sabato mattina si sono ritrovate sulla vetta del monte Cereto, proprio dove dal 18 marzo 2021 una piccola croce guarda verso il paese e ricorda le tante persone che hanno perso la vita nei giorni più duri della pandemia.

Per il secondo anno il ritrovo in quota

Complice anche il bel tempo, le persone che hanno voluto esserci quest’anno sono state ancor più numerose rispetto all’anno scorso, quando il momento commemorativo sul Cereto si era svolto per la prima volta.

Erano presenti quest’anno anche alcuni bambini, saliti con le proprie famiglie, insieme a diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale di Nembro (il sindaco Gianfranco Ravasio, il vice sindaco Sara Bergamelli e gli assessori Francesco Brusamolino e Matteo Morbi) e don Sergio Gamberoni, collaboratore pastorale di Nembro, oltre che direttore dell’Ufficio migranti della Diocesi di Bergamo.

Il ricordo nel silenzio della montagna

Poche parole, quelle della preghiera e del ricordo, hanno accompagnato momenti di silenzio, in cui gli sguardi dei presenti andavano alternativamente verso l’alto, al cielo, e verso il basso, a un paese che ha sofferto, si è rialzato e ora non vuole dimenticare.

Sette lettori si sono alternati nel pronunciare i nomi di tutte le 188 persone che hanno perso la vita a causa del Covid; poi, su invito di don Gamberoni, tutti i presenti hanno pronunciato i nomi dei propri cari che volevano ricordare, anche di altri paesi. Il momento finale si è svolto anche quest’anno attorno alla croce, con l’ascolto del «Silenzio». «È stato un momento semplice ma molto forte e toccante – dice Sara Bergamelli –. Il fatto di essere più in alto, distaccati dai luoghi della quotidianità ma allo stesso tempo con lo sguardo rivolto su Nembro, ci ha permesso di ricordare i nostri cari sentendoli vicini». L’amministrazione comunale di Nembro auspica che l’iniziativa diventi una tradizione che si rinnova ogni anno. «Abbiamo già annunciato che il prossimo anno si terrà il 15 marzo, che è il sabato più vicino alla Giornata nazionale di ricordo delle vittime dell’epidemia», spiega Bergamelli.

Tutte le celebrazioni a Nembro per le vittime del Covid

La celebrazioni in ricordo delle vittime di Covid continueranno a Nembro con due momenti in programma domani: alle 9,45, al memoriale dei defunti di Covid, ci sarà la commemorazione ufficiale, mentre alle 20,45, all’auditorium «Modernissimo», verrà presentato il libro «Carovane», opera di Claudio Cancelli (sindaco di Nembro dal 2012 al 2022) e di don Matteo Cella (direttore dell’oratorio dal 2011 al 2022), con la partecipazione del professor Ivo Lizzola, docente dell’Università di Bergamo.

«Sembra ci sia una comunicazione tra i due luoghi della memoria»

«Se dal luogo del memoriale, in paese, si alza lo sguardo verso il Cereto si vede proprio la croce – conclude Bergamelli –. Sembra ci sia una comunicazione tra i due luoghi della memoria: quello nato spontaneamente in montagna, dall’iniziativa di un singolo che ha voluto restare anonimo, e quello ufficiale in paese, voluto dall’amministrazione per la comunità».

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